Roma botti finali
Il mercato più importante dai tempi dell’ultimo scudetto. La Roma chiude con i botti e completa una squadra tutta nuova e molto più giovane: i centrocampisti Miralem Pjanic e Fernando Gago e l’attaccante dell’Under 21 azzurra Fabio Borini sono i colpi centrati ieri da un Walter Sabatini versione «Superman». È lui, ispirato a distanza dal direttore d’orchestra Franco Baldini, l’artefice di una campagna acquisti che ridà il sorriso a un popolo agitato. «Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi» dice raggiante l’ad Claudio Fenucci. Spesi 67 milioni (senza contare i bonus) e incassati 25, il saldo finale è -42: nessuno ha investito tanto in Italia, neanche la Juventus. Tre acquisti ieri, altri otto centrati da giugno in poi: Bojan, Lamela, Osvaldo, Stekelenburg, Kjaer (ufficializzato ieri), Heinze, Josè Angel e Nego. Tre più otto fa undici, una formazione intera di facce nuove che si potrebbero schierare nel 4-3-3 di Luis Enrique. L’allenatore asturiano adesso ha disposizione una fuoriserie per inseguire il terzo posto in campionato. Il compito più difficile sarà gestire una rosa extralarge (29 giocatori più i giovani Verre, Viviani e Caprari) in cui è rimasto anche Borriello: ieri sembrava riaprirsi uno spiraglio per il Psg ma non se n’è fatto nulla. Nei giorni scorsi l’attaccante ha fatto di tutto per tornare al Milan ma non è riuscito a convincere Galliani. «Resto qui, vado ad allenarmi con la Roma» aveva annunciato lo stesso Borriello in mattinata dopo i controlli al collo effettuati al Gemelli. Luis Enrique non fa drammi: ha fatto sapere alla società che è ben felice di poter continuare ad allenare il centravanti napoletano. Sempre al Gemelli poche ore dopo è arrivato Pjanic, partito dal ritiro della nazionale bosniaca e atterrato a Ciampino all’ora di pranzo su un volo privato messo a disposizione dalla Roma. Visite superate e firma sul quadriennale con ingaggio a salire da 3,6 milioni lordi a 4,5 per l’ultimo anno di contratto, mentre il Lione incassa 11 milioni di euro. Il 21enne è stato scelto dopo il no di Montolivo: offerti alla Fiorentina 12 milioni ma il giocatore si è già promesso al Milan per l’anno prossimo. Pjanic, rientrato subito in Bosnia, ha tutto per non farlo rimpiangere. A Trigoria lo aspettano due guide esperte: De Rossi e Gago. Dopo tanti tentennamenti, l’argentino alla fine è arrivato, con la regia di Ernesto Bronzetti, il mediatore buono per tutte le stagioni. Ufficialmente è un prestito «secco», il Real Madrid incassa 500mila euro e il giocatore guadagnerà 1,1 milioni lordi più premi «facili» che gli raddoppieranno lo stipendio oltre ai soldi che gli riconoscerà il club spagnolo. Un diritto di riscatto a 6,5 milioni è stato pattuito «sulla parola» e consentirà di aggirare i problemi fiscali legati all’operazione. Gago ha firmato ieri all’Ata Hotel di Milano davanti a Sabatini e Fenucci. «Sono felice per questa opportunità» le sue prime parole da romanista. Il terzo colpo di giornata, unico italiano di tutto il mercato, è Borini che arriva dal Parma in prestito oneroso da 1,25 milioni con diritto di riscatto a 7 milioni, all’attaccante un contratto quinquennale a salire da 1 milione lordo a 3,4. Borini si presenterà a Trigoria dopo Italia-Ungheria Under 21 di martedì. Anche per accogliere Kjaer ci vorrà qualche giorno di pazienza, ma lui le visite le ha già fatte: arriva in prestito oneroso per 3 milioni più bonus (750mila euro in caso di accesso alla Champions, 500mila in caso di Europa League), con riscatto fissato a 7 milioni più lo stesso eventuale bonus pattuito per il prestito. Il danese ha firmato un quadriennale a salire da 3,6 milioni lordi a 4,7 più premi. E le cessioni? Brighi saluta e va in prestito all’Atalanta che si fa carico di tutto lo stipendio, Antei va a far esperienza a Grosseto e, incredibile ma vero, trova una squadra anche Virga: il Lanciano. Un altro mezzo miracolo di Sabatini. Adesso tocca a Luis Enrique.