La notizia più temuta dai tifosi è arrivata poco prima delle 16 di ieri
MauroZarate non è più un giocatore della Lazio. Nell'ultimo giorno di mercato l'argentino che ha fatto innamorare e disperare al tempo stesso l'ambiente biancoceleste è passato alla sponda nerazzurra di Milano. I paletti posti da Lotito sono caduti tutti a mano a mano che i minuti passavano e che maturava la convinzione dell'impossibilità di recuperare il rapporto tra il giocatore ed Edy Reja. Così Zarate è passato all'odiata Inter di Moratti con la formula del prestito oneroso con diritto di riscatto. Nelle casse biancocelesti andranno 2.7 milioni di euro in due anni. Tra dodici mesi, poi, se l'Inter vorrà riscattare il giocatore (opzione praticamente certa, visto il congruo «anticipo»), verserà alla Lazio altri 15.5 milioni di euro, per un totale di 18.2. Una valutazione importante, superiore a quanto poteva immaginare anche il più ottimista. Ma al discorso delle cifre fa da contraltare il rischio di aver rinforzato una diretta concorrente e l'inevitabile frattura che la partenza dell'argentino creerà nell'ambiente. Un primo indizio lo si poteva scorgere nei volti sconsolati dei tifosi che ieri erano andati a Formello per strappare qualche autografo e, davanti ai cancelli del centro sportivo, hanno dovuto ingoiare la notizia più amara. Zarate, ovviamente, a Formello non c'era. Qualche ora prima aveva preso l'aereo per raggiungere Milano e firmare il contratto che lo legherà ai nerazzurri. Un'immagine che, di lì a pochi minuti, l'agente del giocatore Bozzo avrebbe pubblicato sul proprio sito internet. A sbloccare una trattativa che sembrava irrealizzabile fino a due giorni fa sarebbe stato un sms arrivato a Moratti dallo stesso Maurito. Messaggio in cui l'argentino si diceva disponibile ad abbassarsi l'ingaggio e a rinunciare a un paio di mensilità arretrate con la Lazio pur di approdare all'Inter. Di fronte a una simile manifestazione di volontà, il presidente dell'Inter avrebbe rotto gli indugi. Qualche ora dopo, Zarate confermava la gioia per la svolta nelle prime dichiarazioni da nerazzurro: «Sono molto contento di essere arrivato qui, ho tanta voglia di allenarmi e di far bene. L'Inter era la mia prima scelta, avevamo lottato per questo e ora devo dimostrare quello che valgo. Questa è una grande squadra. Tanti argentini? È bello che sia così, parlerò presto con loro. Se voglio lasciare un messaggio a Lotito e Reja? No, nessuno». Poi, su Twitter, un semplice «grazie a tutti i tifosi laziali». In una giornata del genere passa in secondo piano l'addio di Sergio Floccari. L'attaccante calabrese, protagonista a suon di gol della salvezza nella stagione 2009/10 ma poi parziale delusione del campionato successivo, è passato al Parma in prestito con diritto di riscatto. Alla Lazio subito 1.5 milioni di euro, eventualmente altri 5.5 tra un anno. Foggia, con la stessa formula, si è accasato alla Sampdoria in serie B mentre all'ultimissimo momento è saltato il trasferimento di Stephen Makinwa al Pergocrema. Agli ordini di Reja restano in 28 più i Primavera Berardi, Cavanda, Onazi e Ceccarelli. La tanto sbandierata abbondanza, però, rischia di diventare subito una maledizione: nell'allenamento di ieri, infatti, Djibril Cissé ha riportato una distorsione alla caviglia destra. L'arto gli è stato subito bloccato e le sue condizioni verranno valutate oggi dopo gli esami in Paideia. Stessi esami a cui si dovrà sottoporre Radu, che ha abbandonato il ritiro della nazionale romena per problemi al ginocchio. Il debutto in campionato contro il Milan si avvicina sotto il segno dell'emergenza.