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Giada Oricchio Grande Slam per Vettel.

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Èstata doppietta per la Red Bull che beve energia e vola in classifica costruttori, dunque tutti contenti. Da qui alla fine del campionato si tratta di ingannare l'attesa prendendo la circonferenza della seconda corona d'alloro per il capo di Vettel: ha già più punti di quanti ne fece un anno fa quando vinse il Mondiale. Team più forte dei temutissimi blister sulle ruote, specie l'anteriore sinistra (problema in comune con la McLaren), causati da una difficoltà nella regolazione delle sospensioni, e della pista asciutta, proprio quella che invocava la Ferrari per calare l'asso e vincere. È stata accontentata e quanta grinta ci hanno messo Alonso e Massa, arrivati sotto la bandiera a scacchi a parti invertite rispetto alla griglia: quarto lo spagnolo e ottavo il brasiliano. Sono stati traditi dalle gomme medie nel finale nonostante una gara bella e avvincente che li ha visti protagonisti. Benissimo Button, terzo dalla tredicesima piazzola, grande stratega e eccellente gestore dei pneumatici, oltre che autore, insieme a Webber, di tantissimi sorpassi, e Schumacher quinto posto d'oro come il suo casco celebrativo. Chiudiamo un occhio sull'ordine della Mercedes a Rosberg di rallentare per preservare la benzina proprio mentre doveva passare il kaiser... Al verde spuntano due lepri: Rosberg su Vettel (kers sostituito in griglia) e Massa su Hamilton (mezza vettura modificata poco prima della partenza), mentre Webber si vede sfilare da tutti causa kers guasto. Sarà poi fenomenale nei duelli ruota a ruota. Alla prima curva è a dir poco caos: Bruno Senna frena su Alguersuari, Glock va addosso a Di Resta e Kovalainen centra Trulli costringendo Alonso ad andare largo. L'asturiano senza perdere terreno si ributta nella mischia ed è a dir poco fantastico, in pochi metri recupera quattro posizioni sorpassando Massa e anche Hamilton che al 13° giro picchia a tutta velocità contro le barriere. Aggancia la ruota destra posteriore di Kobayashi, appena superato, e ha la peggio. La sensazione è che il pilota McLaren avrebbe potuto evitare l'ennesimo crash se solo si fosse tenuto un po' più largo. Lui respinge ogni addebito, però le volte in cui è rimasto coinvolto in incidenti o equivoci di ogni tipo sono davvero troppe. Le sue sembrano lacrime di coccodrillo. La safety car segna la svolta: Vettel monta di nuovo le morbide e, al rientro della vettura d'emergenza (18° giro), con gomme fresche, si sbarazza prima di Webber e poi di Alonso. Il ferrarista deve cedere il passo e il terzo posto a Button che come spesso accade in condizioni complicate aguzza l'ingegno. Non a torto l'inglese, a fine gara, avrà da recriminare su una possibile vittoria sfumata. Sull'altro uomo in rosso, Massa, si è accanita la sfortuna: un pit stop di troppo per una foratura e niente di più dell'ottavo posto. In Italia, tra quindici giorni, con alcune certezze: la nuova ala posteriore di dimensioni ridottissime della Red Bull funziona, sarà la migliore vettura del lotto anche l'anno prossimo, la McLaren è la seconda forza del campionato e può recitare il mea culpa per i suoi sciagurati errori, la Ferrari è terza per troppi limiti strutturali.

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