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Addio con rancore

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La Lazio continua a stendere i panni sporchi in pubblico e la gestione del caso Zarate si fa ogni giorno più complicata. A fare da sfondo l'orologio che avvicina sempre di più il termine del 31 agosto senza che una soluzione, al momento, possa neanche venire ipotizzata. L'ultima puntata della querelle tra l'argentino e l'allenatore Edy Reja è andata in scena ieri, con l'inevitabile risposta del calciatore al j'accuse del tecnico. Nella prima mattinata sono comparse alcune dichiarazioni al vetriolo su un profilo Twitter attribuito proprio al numero dieci della Lazio, anche se secondo alcuni gestito in realtà dal fratello Sergio. «Non sono io a voler andare via, è lui (Reja, ndr) a non volermi più, me lo ha detto sin dal primo giorno di ritiro». Ce n'era già abbastanza già per comporre un bel po' di titoli di giornali. Ma la giornata sarebbe stata ancora lunga. Nel pomeriggio, infatti, Luis Ruzzi, uno dei mediatori che portò Zarate alla Lazio, ha preso le difese del talento argentino in una lunga intervista a Radioradio: «Parte dello spogliatoio gli ha fatto la guerra fin dall'inizio, perché lui aveva l'ingaggio più importante. Non si può dare il meglio se c'è un allenatore che al minimo errore ti critica, anche pubblicamente, e che appena arriva a Roma ti manda in panchina per compiacere il gruppo. I compagni di squadra farebbero di tutto per metterlo al muro, parlano sempre male di lui con la società e con i giornalisti, mentre lui non parla male di nessuno. Non può difendersi perché se no l'allenatore si arrabbia e lo manda in panchina». Non finisce qui, perché qualche ora dopo Maurito va a trovare il fratello Sergio all'hotel Parco dei Principi dove si svolge anche l'assemblea di Lega sul contratto collettivo. All'uscita, ovviamente, viene intercettato dai giornalisti: «Non è vero che voglio lasciare la Lazio - spiega stavolta "dal vivo" - ma in queste condizioni è quasi impossibile restare a Roma. Il mio futuro? Bisogna vedere cosa succede. È il presidente Lotito che deve decidere. Con i miei compagni comunque va tutto bene». E ora che farà la società? Lo multerà per l'ennesima volta per le dichiarazioni non autorizzate? Il problema è serissimo. Estimatori di Zarate ce ne sono tanti, ma per esplicita ammissione dell'agente Giuseppe Bozzo l'unico sondaggio deciso lo ha fatto l'Inter, che sarebbe disposto anche a un prestito oneroso con diritto di riscatto. Un'operazione che si concretizzerebbe nel 2012 con un saldo finale forse anche vicino ai fatidici 20 milioni di euro. Tre fattori bloccano questa ipotesi: la volontà di Lotito di cederlo solo in maniera definitiva, quella di non venderlo in Italia e infine i pessimi rapporti con Moratti dopo il caso Pandev. Altre strade, per il momento, non se ne aprono e ogni giorno che passa i rapporti sono sempre più incrinati, come in una storia di folle amore finita nel peggiore dei modi possibili. Meno drammatico potrebbe essere il divorzio con Sergio Floccari. Ieri il calabrese ha incontrato il manager Vigorelli a Villa Stuart, dove quest'ultimo si trovava per scortare Eto'o alle visite mediche. Faccia a faccia di oltre un'ora per ribadire la volontà di andare via. Sulle tracce del calabrese c'è sempre il Lille. Offre 4 milioni, la Lazio ne vuole 7. Anche in questo caso bisognerà aspettare le ultime ore di mercato.

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