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Roma, sereno variabile

Roma, Luis Enrique e Francesco Totti

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Quando ieri Totti si è presentato al Fulvio Bernardini con una t-shirt con su scritto «BASTA» (maglietta vecchia di anno che il capitano ha indossato già moltissime volte a Trigoria), in molti erano saltati sulle sedie come fosse il prologo di una nuova battaglia: una guerra fredda da combattere a colpi di avvertimenti e mosse a sorpresa. Invece la mossa, quella giusta, l'ha fatta la gestione tecnica della Roma che non appena il capitano ha varcato il cancello del centro sportivo giallorosso lo ha convocato per un chiarimento: giusto. Prima cinque minuti a quattrocchi tra il capitano della Roma e il nuovo tecnico giallorosso Luis Enrique che ha tenuto a ribadire la sua posizione, la scelta tecnica a Bratislava, che però non dovrà condizionare il futuro di Totti nella squadra. La sostanza è: non ti ho fatto giocare perché secondo me non eri ancora nella condizione ottimale (forse anche dopo aver visto il test con il Valencia e il problema al flessore del giorno prima), ma questo non vuol dire che sarà così anche nelle prossime gare. Anzi. Un chiarimento «tecnico» che ha soddisfatto il leader dello spogliatoio giallorosso che dopo l'allenamento della squadra (ieri Totti non si è allenato epr un problema alla caviglia sinistra), ha avuto un colloquio di circa un quarto d'ora con il ds Walter Sabatini. Anche con il responsabile dell'area sportiva ma il discorso, seppur più approfondito (questione anche di lingua: Luis Enrique fatica ancora ad esprimersi al meglio senza traduttore) è stato su questo temi. Totti ha chiesto di capire come mai dopo esser stato più volte annunciato da presidente, ds, ad e tecnico come il fulcro del nuovo progetto giallorosso che si sta sviluppando con l'arrivo a Roma di DiBenedetto, è poi finito a sorpresa in panchina alla prima uscita ufficiale (anche se probabilmente a dirla tutta c'era già un malessere regresso dovuto al fatto che dopo gli annunci delle prime settimane, nessuno per mesi lo aveva contattato per coinvolgerlo in qualche modo nel nuovo corso). Sabatini è stato chiaro, rassicurando Totti sulla sua «centralità» nel progetto romanista, spiegando però al giocatore che qualche volta scelte di un certo tipo vengono fatte anche nel suo interesse. Il senso è: sei al centro del nostro progetto come annunciato, ma se una volta il tecnico non ti «vede» può succedere che decida di non farti giocare. Legittimo se detto così e soprattutto se «spiegato». Chiarimenti che al momento hanno soddisfatto appieno Totti pronto a continuare il suo lavoro come fatto finora e mettersi a disposizione del tecnico aspettando la partita in programma giovedì all'Olimpico ancora contro lo Slovan. Già, perché sarà proprio la gara di ritorno del preliminare di Europa League, fatte salve le condizioni della caviglia sinistra dolorante, a fare da cartina tornasole al faccia a faccia di ieri. E sul caso-Totti è intervenuto anche l'ad giallorosso Claudio Fenucci. «Non c'è nessun caso. Tutti giocatori sono convinti e pensano che questo progetto sia la strada giusta. Dal mio punto di vista, è stata data un'enfasi eccessiva alla scelta tecnica dell'allenatore che non riguarda solo Totti. La forza di questa società sta nel management sportivo, con professionisti di prim'ordine che sanno gestire qualsiasi situazione di criticità. E, comunque, non è questo il caso. Siamo fiduciosi - ha continuato - che il nostro progetto venga compreso dai tifosi e dai media. Non mettiamo le mani avanti, ma mancano ancora giocatori e ci vuole tempo per assorbire la nuova filosofia di gioco». L'amministratore delegato della Roma è poi tornato sull'altro nodo spinoso da sciogliere: il rinnovo di De Rossi che lui stesso aveva detto tempo addietro di voler risolvere prima dell'inizio del campionato. «Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con l'agente di Daniele, il nostro intento è chiudere prima dell'inizio del campionato, credo che ci siano le condizioni: ma è necessaria un po' di buona volontà da entrambe le parti». Chiusura sul mercato. «Le risorse finanziarie ci sono, gli obiettivi sono chiari. Per l'inizio del campionato contiamo di concludere alcune delle operazioni che abbiamo messo in piedi. Siamo agli ultimi giorni di mercato, stiamo cercando di completare l'organico per farci trovare pronti. La partenza di de la Pena? Potrebbe arrivare un altro collaboratore spagnolo di fiducia dell'allenatore».

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