Enrico Tonali È a un passo dalla leggenda Josefa Idem, quarantaseienne azzurra che, ai Mondiali di Canoa di Szeged (Ungheria) ha agguantato per i capelli l'accesso in finale della specialità regina della pagaia rosa, il K1 m 500 (9 partenti,
Ieri,nel suo 23° Mondiale (5 i titoli iridati conquistati, assieme a 5 medaglie olimpiche con l'oro a Sydney 2000) ha vinto nelle eliminatorie (49 iscritte) e giunta terza in semifinale (passavano le prime due) ma con il miglior kronos (2'00”584) delle escluse che l'ha promossa. ìHo lottato con il coltello fra i denti, ma ora dovrò lasciarne dietro almeno una per andare Londra” ha sibilato all'arrivo l'ex-poliziotta della Westfalia. Rispetto alla batteria, dove è partita in testa, la più veloce madre di famiglia (marito-trainer Guglielmo Guerrini e i figli Janek e Jonas) della canoa, nella semifinale è scattata in ritardo: ìA 47 anni meno un mese due gare allo spasimo in 3 ore si fanno sentire. Adesso ci sono 27 ore per riposare” conteggia Massimo Fabbri, responsabile della pagaia all'Aniene con cui Josefa è tesserata dal 2007. In finale saranno fuori tiro Germania (1'58”976 in semifinale) e Australia (2'00”164) che l'hanno battuto nel penultimo turno, Ucraina (1'59”652) oro olimpico 2008 (seconda l'azzurra a 4/1000) e mondiale 2010, e Ungheria (2'00”655) forte, corre in casa. Delle rimanenti Kazakistan (2'01”168), Danimarca (2'01”465), Finlandia (2'01”686) e Portogallo (2'03”124) la più battibile appare la lusitana Teresa Portela, 24 anni (metà di Josefa), seconda ieri in eliminatoria dietro la Idem ma che, dopo due passaggi di turno tranquilli, in finale (è tra le candidate al podio) tirerà fuori le unghie. In queste due giornate di Mondiali (si concluderanno domenica con i super-sprint sui 200 m) più amarezze che gioie per gli azzurri. In finale, come la Idem, è entrato solo il K2 m 500 uomini (Ripamonti, Colombi). Ma non è specialità olimpica e questo nella canoa, come nel canottaggio, fa ormai la differenza.