Separato in casa
.Ma la pessima gestione del caso-Europa League è riuscita a rendere le cose ancora più complicate di quanto si potesse immaginare. Tanto che adesso la Lazio, intesa come società, sembra essersi infilata in un vicolo cieco. Che il giocatore non avrebbe giocato neanche un minuto contro il Rabotnicki era scontato già alla vigilia. Sarebbe stato da stupidi precludergli la possibilità di giocare in Europa con un'altra maglia per una partita, si è visto poi, tutta in discesa. Il problema non è stato l'esito finale, piuttosto il modo in cui ci si è arrivati. L'allenatore il giorno prima della partita ha palesato l'arrivo di possibili «ordini dall'alto» relativi alla convocazione dell'argentino, per poi convocarlo normalmente. La società ha permesso al numero dieci biancoceleste di disertare finanche la tribuna dell'Olimpico. Alla fine il caso è esploso in tutto il suo fragore, complice l'ennesimo «colpo di testa» dell'argentino: la fuga dal ritiro di Formello nella serata di mercoledì, salvo poi ripresentarsi giovedì mattina all'allenamento come se niente fosse successo. Il risultato è che, adesso, immaginare una permanenza di Zarate a Roma diventa decisamente ardito. La soluzione migliore, lo ha metabolizzato anche parte della tifoseria, sarebbe quella di vendere l'argentino, anche per garantire serenità a uno spogliatorio che ormai ne sopporta le mattane sempre più malvolentieri. Il problema sta tutto nel prezzo. I venti milioni di euro fissati da Lotito non hanno fatto avvicinare in maniera concreta nessun offerente. I sondaggi di Atletico Madrid, Arsenal e Spartak Mosca, di fronte alla richiesta del presidente, sono rimasti tali. Il motivo è semplice: dopo due stagioni sottotono, Zarate non vale così tanto. O almeno così è in un mercato segnato dalla crisi generale in cui tutti, Lazio compresa, cercano di mettere a segno operazioni il più economiche possibile. Zarate, al momento, vale realisticamente non più di 15-17 milioni di euro. Una cifra che, se l'argentino dovesse rimanere a Formello dopo il 31 agosto, sarebbe destinata a scendere ancora di più, considerato che nel prossimo campionato Maurito potrebbe vedere il campo assai meno della panchina. Un impiego col contagocce che alla Lazio continuerebbe a costare poco meno di quattro milioni lordi a stagione. Rebus irrisolvibile, dunque? In realtà ci sarebbe una terza via. A individuarla sarebbe stato l'agente del giocatore, Giuseppe Bozzo. Si tratta del prestito con diritto di riscatto. Con questa formula ci sarebbero diversi club pronti a tuffarsi su Maurito, primo tra tutti l'Atletico Madrid che ha preso Falcao per sostituire Aguero, ma potrebbe perdere nei prossimi giorni anche Forlan, che si è promesso all'Inter. Questa girandola potrebbe prendere il via quando e se sarà concluso il passaggio di Eto'o all'Anzhi. A quel punto la fine del mercato sarebbe più vicina e Lotito, vedendosi alle strette, potrebbe rivedere in parte le sue posizioni. Al momento, infatti, il presidente biancoceleste non vuole neanche prendere in considerazione la formula del prestito con diritto di riscatto. Se parte Zarate bisogna monetizzare, questo il ragionamento delle stanze di Formello. Magari per reinvestire in difesa o a centrocampo. Il problema è che a Formello, con l'arrivo di Carrizo, sono ormai in 34. Non proprio la situazione più adatta per tergiversare o aspettare le ultime ore di mercato.