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Ora una virata concreta verso il futuro

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Depositatoieri l'atto di nascita della nuova società, spazzate via le ceneri della gestione più recente, quella che interessate complicità avevano definito virtuosa, lasciando negli osservatori ragionevoli qualche dubbio sul significato della parola virtù. Nel momento in cui il più popolare degli sport italiani è dilaniato da infiniti malesseri, con attivo contributo di una classe politica di basso profilo, la realtà offre la mano tesa di un fatto senza precedente. Mai era accaduto che una società di alto livello fosse oggetto di interesse da parte di investitori stranieri: non di quelli che elargiscono senza riserve le cedole prodotte dai loro pozzi, ma gente che conosce il mondo degli affari e non ignora l'importanza del profitto, magari a scadenza non immediata, come garanzia di un futuro solido, non labile come gli umori di troppi personaggi che, in casa nostra, hanno dimostrato profonda incapacità gestionale. Aveva suscitato interesse, il calcio europeo, nei nuovi magnati dell'economia mondiale, arabi e russi in prima linea, ma era stata puntualmente trascurata l'Italia, con i suoi impianti da Terzo Mondo, con l'assenza di sicurezza per la parte sana degli spettatori, con un hinterland semiprofessionistico in evidenza quasi esclusivamente per fragorose bancarotte. Che dagli Stati Uniti sia giunto questo messaggio di fiducia non può che rallegrare chi non dedica esclusiva attenzione al proprio orticello, ma spera invece che l'esempio sia trascinante, proponendo nuove risorse: limpide, senza la sgradevole ombra della politica alle spalle. Avranno bisogno di tempo, Thomas DiBenedetto e il suo Stato maggiore, per un'opera di ricostruzione che potrà anche avere qualche risvolto doloroso, ma pretende rigore e decisionismo in tanti settori per anni negletti, dalla comunicazione alle risorse del marketing e del merchandising. La novità non devono riguardare soltanto la gestione tecnica e una mezza rivoluzione dell'organico, ma anche una pulizia scrupolosa dell'ambiente societario, da spazzare via improvvisazione e operazioni torbide, come la scommessa su Adriano, contratti frettolosamente rinnovati, premi ai fedelissimi disposti all'inchino. Dal timoniere a stelle e strisce, chi ancora può vantare onestà intellettuale, si attende una virata decisiva.

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