Subito Klose-Cissé per aprire il bunker
CristianoCesarini La Lazio torna in Europa scortata da Klose e Cissè. I due attaccanti, arrivati in estate alla corte di Reja, dovranno trascinare la squadra biancoceleste alla qualificazione alla fase a gironi, sfruttando la loro esperienza internazionale e la loro classe cristallina. Due arieti per cercare di riportare la Lazio ai fasti di qualche anno fa, per sognare una nuova finale dopo quella disputata dalla truppa di Eriksson a Parigi nel 1998. Reja vuole vederli fraseggiare, ha chiesto loro di trovare subito la giusta sintonia sul campo, e i due primi violini dell'orchestra laziale sono pronti a deliziare la platea biancoceleste a suon di gol. Per Cissè 8 partite e 5 gol in Europa League (4 presenze e 2 reti nella vecchia Coppa Uefa), per Klose 21 presenze e 8 gol nella vecchia competizione. Il primo ostacolo, sulla carta non certo insormontabile, si chiama Rabotnicki, squadra macedone che la compagine biancoceleste affronterà stasera all'Olimpico alle 21, cercando di ipotecare tra le mura amiche il passaggio del turno. L'ultima esperienza in Euopa League è stata disastrosa: stagione 2009-2010, gestione Ballardini. Quella squadra chiuse il suo percorso europeo con 3 sconfitte consecutive, l'ultima in casa 0-1 contro il Levski Sofia il 17 dicembre 2009, in un girone non certo proibitivo che annoverava anche il Villarreal ed il Salisburgo. Fu un'eliminazione cocente, Reja deve ridare lustro all'immagine della Lazio a livello internazionale, e ci tiene a fare bene. Nel 2008-2009 il goriziano alla guida del Napoli venne fermato dal Benfica nel primo turno, dopo aver superato l'Intertoto e il turno preliminare: 5 vittorie ed una sconfitta il suo score personale, con 3 vittorie casalinghe su 3. I macedoni arrivano alla gara di stasera dopo 3 successi: al primo turno hanno eliminato gli estoni del Trans Narva, al secondo i sammarinesi della Juventus Dogana, e al terzo i ciprioti dell'Anorthosis. Per quanto concerne la formazione Reja ha le idee piuttosto chiare. Sarà un 4-2-3-1 con Marchetti; Scaloni, Biava, Dias, Radu; Brocchi, Ledesma; Mauri, Hernanes, Cissè; Klose. Konko e Stankevicus sono out dalla lista perché reduci da infortuni, è fermo anche Sculli per una borsite al ginocchio. A Formello parecchi tifosi, tra i quali tanti bambini, hanno abbracciato i giocatori al loro ingresso nel centro sportivo. «Siamo fiduciosi», ha confidato Rocchi ai sostenitori laziali, che hanno strappato alla squadra la promessa di un saluto sotto la curva. I macedoni sono una compagine difensivista, che punta sulla forza fisica dei suoi uomini per coprirsi con attenzione, anche se stasera mancheranno due perni della retroguardia come Bogdanovic e Stojanov. Lo sa bene anche Reja, che dovrà stare attento alle ripartenze avversarie. Il giocatore più rappresentativo è Borce Manevski, il numero dieci dei macedoni, compagno di Pandev in nazionale. I biglietti venduti per la partita di stasera sono 16 mila: ci sarà tempo per acquistarli fino al fischio d'inizio del match, che sarà diretto dal russo Karasev, internazionale dal 2010, alla sua quarta presenza assoluta nelle coppe europee. La Lazio non ha mai affrontato una squadra macedone, e stesso discorso vale a parti invertite per il Rabotnicki. È tempo di esordi, quindi, e uno dei più attesi è senza dubbio quello di Olympia, pronta ad esibirsi per la prima volta sotto i riflettori del palcoscenico europeo. L'aquila volerà alta, Reja e la sua squadra cercheranno di imitarla: la stagione 2011-2012 è iniziata, la parola passa al campo.