Mallett corregge gli errori dell'Italia
Ilgenerale Mallett, che anche a Cesena ha avuto modo di constatare con il bagno di folla finale che la gente del rugby non è d'accordo con la decisione della FIR di Dondi di non confermarlo al termine della World Cup, sa che il successo non è da disprezzare ma sa anche che alcune cose viste al Manuzzi sono da correggere subito, prima che sia troppo tardi. Per prima cosa, il ct uscente si è lamentato dell'atteggiamento difensivo della linea dei tre-quarti, che ha lasciato troppo spazio ai playmaker avversari nonostante il vantaggio di giocare dietro a un pack dominante. In effetti la cavalleria leggera azzurra schierata per l'occasione difettava di esperienza ma del resto proprio a questo servono i test pre-mondiali. Dal punto di vista individuale i vari Benvenuti, Pratichetti e Toniolatti hanno dato risposte confortanti in termini di profondità della rosa. Lo stesso dicasi per la mediana «verde» composta da Bocchino e Gori. I due hanno evidenti problemi di tenuta fisica causati dallo scarso utilizzo nei club di appartenenza (sono entrambi usciti per crampi) ma i numeri non mancano ai due prospetti azzurri che sapranno ritagliarsi il loro spazio nel torneo iridato che comincerà il prossimo 9 settembre. Piuttosto due dolenti note che arrivano dalla serata romagnola riguardano gli infortuni a due colonne del pack. Perugini ha riportato una elongazione prima del match con i giapponesi e rischia lo stiramento al bicipite femorale, mentre durante il match Geldenhuys si è procurato una distorsione al ginocchio. I danni ai legamenti verranno verificati nei prossimi giorni, ma sarebbe una perdita grave. Sabato prossimo l'Italia salirà a Edimburgo per il secondo e ultimo test prima del mondiale da giocare contro la Scozia sul prato di Murrayfield. Parisse e compagni dovranno dimostrare una ulteriore crescita sul piano della condizione fisica che ancora risenti dei pesanti carichi di lavoro del ritiro di Villabassa e una migliorata capacità di lettura dei match.