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L'ultima sfida di Reja

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Reja

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Ai fischi ormai ci è abituato. L'anno scorso a un tratto sbottò: «Non so se ce la farò ad andare avanti in queste condizioni». Poi il callo si è indurito, il rammarico sfumato. Resta solo la convinzione di non meritare un trattamento simile. È uno strano destino quello di Reja sulla panchina della Lazio. I risultati, in 18 mesi di lavoro, sono tutti dalla sua parte. Eppure il rapporto con la tifoseria sembra definitivamente incrinato se è vero che il tecnico è stato sommerso di fischi alla presentazione in un clima complessivamente festoso e prima ancora che la partita avesse inizio. I sostenitori biancocelesti gli imputano tre colpe: la latitanza del bel gioco, il cattivo rapporto con l'idolo Mauro Zarate e, soprattutto, l'aver collezionato quattro sconfitte nei derby con la Roma. È proprio da questi tre aspetti che il tecnico proverà a ripartire nella nuova stagione. Certo non lo spaventano le sfide. A quasi 66 anni l'allenatore più anziano della serie A vuole dimostrare, dopo tanta gavetta in provincia, di essere capace di guidare una Ferrari. La Lazio 2011/12 porta fortemente la sua firma e quella del ds Tare. Ha chiesto un determinato tipo di giocatori, la società lo ha accontentato (quasi) in tutto. In quella che potrebbe essere una delle ultime tappe della sua lunghissima carriera vuole conquistarsi la ribalta europea e l'affetto della gente. Forte dei precedenti: in ogni posto in cui ha allenato è stato prima contestato per poi venire rimpianto. La prima tappa di questa stagione sarà la sfida di mercoledì prossimo con il Rabotnicki per i play off di Europa League. Arbitrerà il russo Sergei Karasev e la Lazio vi arriva con ancora dei nodi da sciogliere. Tattici ma soprattutto numerici. Al termine dell'amichevole con la Real Sociedad il tecnico ha ribadito la necessità di snellire la rosa. Per il momento, però, non si muove nulla. Dalla società fanno intendere che prima di Ferragosto non partirà nessuno. Così anche le voci che si rincorrono (Makinwa al Pergocrema? Floccari alla Fiorentina?) hanno un peso specifico ridotto. Reja ha imposto che non arrivi più nessuno, a meno che non partino in 5-6. In questo modo, si potrebbe essere costretti a rinunciare a qualche correttivo che, specie in difesa, sembra opportuno. Infine una buona notizia: Cesar dovrebbe allenare i giovanissimi biancocelesti.

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