"Lazio in Champions"
Reja non cambia strategia: vendere, sfoltire la rosa e, solo dopo, provare a rinforzare una squadra che peraltro sembra ben coperta in tutti i ruoli. Troppi i giocatori da allenare, meglio pensare a cedere e tra i candidati il tecnico biancoceleste inserisce anche Zarate. Maurito a parte, la priorità è ridurre i giocatori che ogni giorno si recano a Formello: «È ovvio che entro il 31 agosto qualcuno dovrà andare via. Il programma è chiaro: abbiamo 32 giocatori in rosa è così è difficile lavorare. Acquisti? Ora dipende da quanti avranno richieste o andranno via. Parolo? Lo abbiamo trattato come altri, una società opera secondo direttive e a noi interessava. Ma, ripeto, siamo tanti e in entrata non c'è spazio per nessuno fino a quando abbiamo 32-33 giocatori in rosa. Dalla prossima settima vedremo quale formazione mandare avanti in Europa League, ho ancora 10 giorni». Poi il capitolo più sofferto perché Maurito è nei cuori dei laziali ma non è molto amato dall'allenatore anche per colpa di qualche comportamento censurabile dell'argentino: «Zarate in uscita? Non lo so, non posso dirlo. In attacco abbiamo acquistato giocatori come Cissè e Klose. Zarate è una punta, è un valore che attualmente abbiamo. Se dovesse rimanere, dovrei fare delle scelte. Djibril gioca sia a destra che a sinistra, al centro abbiamo in teoria quattro punte centrali e lui è l'unico che può giocare largo sulla fascia e con la velocità che ha può creare spazi importanti. Deve però abituarsi al nostro calcio alla nostra pressione, con particolare riguardo alla fase difensiva; dopo i due anni che ha disputato in Grecia deve ritrovare ritmi molto più alti». Su Kozak, invece, non ci sono dubbi, resta alla Lazio: «Libor - spiega Reja - ha finito più tardi degli altri la stagione ed è arrivato qui da noi con dieci giorni di ritardo. Sicuramente è fra quelli che abbiamo deciso di tenere. Ora non trova spazio perchè ci sono altri più avanti di lui con la preparazione, ma per noi resta un giocatore importante». Il tecnico della Lazio chiarisce il ruolo tattico del neo arrivato Lorik Cana che aveva generato qualche incomprensione con Tare: «Lui ha fatto anche il centrale difensivo con l'Albania, però è un mediano. Può giocare o in due al centro in coppia con Ledesma o da solo davanti alla difesa, quando c'è il centrocampo a tre. Può fare anche la mezz'ala, ma è un'eccezione che dipende dall'avversario». Infine fa il punto sugli obiettivi stagionali: «La qualificazione in Champions League è il traguardo della società. Gli acquisti di valore hanno anche esperienza sul piano internazionale. Ripetere l'anno scorso non sarà facile, ma noi vogliamo migliorarci in classifica». Ecco i sogni del tecnico: Champions, cessioni di almeno 6-7 giocatori (tra cui Zarate) e l'arrivo di un altro difensore centrale. Impossibile? Mai dire mai.