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È subito derby

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L'allenatore dell'Inter, Gian Piero Gasperini

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Si parte. Distanti oltre otto mila chilometri, avvolti dalla surreale umidità cinese e sospinti da 80 mila tifosi orientali, Milan e Inter si contendono oggi pomeriggio (ore 14, diretta Rai 1) la 24ª edizione della Supercoppa italiana, primo trofeo stagionale. Una stracittadina attesa e inedita, perché per la prima volta le due squadre di Milano si affrontano in campo neutro, nel bellissimo Nido d'Uccello di Pechino, stadio costruito per l'Olimpiade 2008 (due anni fa si era giocata sempre la Supercoppa con la vittoria della Lazio contro i nerazzurri di Mourinho). E per la prima volta il derby della Madonnina assegna una Supercoppa, trofeo conquistato cinque volte dal Milan e altrettante dall'Inter, giunta addirittura alla settima finale consecutiva. Stavolta, però, i favori del pronostico pendono dalla parte dei campioni d'Italia, rodati dall'esperienza della scorsa stagione. «In effetti - ha confessato il tecnico Massimiliano Allegri - non sappiamo come giocherà la squadra di Gasperini. In ogni caso l'Inter è un'ottima squadra, arriva da stagioni importanti e ha giocatori fortissimi. Alla vigilia dell'ultimo derby-scudetto mi sentivo tranquillo e sicuro, qui partiremo alla pari». La formazione del Milan è praticamente già decisa, con l'unico dubbio tra Robinho (favorito) e Pato nel ruolo di seconda punta. Allegri, però, fa pretattica. «Ibra è l'unica certezza, mentre per gli altri due posti in avanti sceglierò tra Cassano, Robinho, Boateng e Pato. Il mercato? Non è il momento di parlarne. Chi toglierei all'Inter? Sicuramente Sneijder ed Eto'o». Gasperini, dal canto suo, è sbarcato alla Pinetina da un mese e sta cercando di rivoluzionare mentalità e schemi. Un lavoro lungo e faticoso: per il debutto ufficiale avrebbe forse preferito un'avversaria più morbida. «Ma non sarò giudicato per una partita vinta o persa - ha osservato il tecnico dell'Inter - per me essere qui è un onore, un punto di partenza, ma gli scalini da percorrere sono ancora tanti». Gasperini conosce desideri e ambizioni di Massimo Moratti: la sesta Supercoppa cancellerebbe la sconfitta subita due anni fa in terra cinese dalla Lazio e regalerebbe al presidente nerazzurro il 14° trofeo nazionale, eguagliando il palmares del Milan berlusconiano. «Vogliamo assolutamente vincere - ha aggiunto il tecnico - poi arriveranno i sudamericani e prepareremo al meglio la stagione». Fermo ai box Stankovic, Gasperini è tentato dall'ipotesi tridente, con Eto'o («Non ho avuto alcun diverbio con l'allenatore») e Pandev a sostegno di Pazzini. In attesa degli attesi regali di Moratti. «Ma c'è tempo per pensare al mercato – ha concluso il tecnico – ora siamo concentrati soltanto sulla Supercoppa». Sarà soltanto un antipasto, ma nessuno vuole rovinarsi il pranzo.

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