Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Per il tricolore nuovo duello tutto milanese

default_image

  • a
  • a
  • a

Primotrofeo, la Supercoppa, al Milan campione, l'Inter continua il trend negativo del torneo scorso nei confronti diretti tra le potenze delle guglie gotiche. Massimiliano Allegri, tecnico giovane che aveva palesato il suo talento a Cagliari, prima di confermarlo ai più alti livelli, si è detto contento del suo gruppo, lui non prevede né partenze né arrivi. Adriano Galliani, principe della comunicazione, ha preso per i fondelli tutti, da mesi, inventandosi la leggenda di «Mister X»: che forse non avrà mai un nome, del resto in linea con la sua definizione. Pittoresco lo scenario, il Nido d'Uccello già celebrato dall'Olimpiade cinese, entusiasta e chiassoso il pubblico, neanche un posto libero, nonostante il biglietto più economico costasse sei volte quello valido per una sfida del campionato locale. Tutto sommato, un piacevole avvio di stagione, considerato l'inevitabile ritardo di condizione delle nostre squadre all'inizio di agosto, anche se fra tre giorni è in cartellone l'esordio stagionale azzurro, non proprio un collaudo leggero, contro i campioni del mondo della Spagna. Per quaranta minuti una bella Inter, meriti accentuati però da un atteggiamento un po' statico del Milan. Non proprio da assoluzione piena Abbiati sulla splendida punizione di Sneijder, però neanche un'altra conclusione apprezzabile, per i cugini invece due clamorose occasioni mancate. Un'avvisaglia quel risveglio milanista prima del riposo, una ripresa di segno completamente opposto, la difesa a tre proposta da Gasperini, con interpreti che non hanno nella velocità l'arma migliore, ha preso a soffrire, poche le repliche apprezzabili una volta calati di tono Sneijder e Obi e sostituito Alvarez dopo un avvio promettente. E così ha ribadito il suo diritto al proscenio il solito, grandissimo ibra, la firma sul pari ma anche su tutte le manovre più pericolose. Decisivo l'ingresso di Pato al posto di un labile Robinho: sua la conclusione respinta dal palo, ma il tap-in è stato ancora una volta di Prince Boateng, uno specialista in materia. La sensazione è che vivremo un ulteriore duello in famiglia per il tricolore, la Juve e le romane tenteranno un problematico inserimento. Rodaggio anche per Rizzoli, un po' troppo riguardoso verso i pezzi da novanta in campo, però è giusto sottolineare che, almeno, le decisioni non hanno influito sul risultato.

Dai blog