Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Pazzi di Bojan

Bojan Krkic in campo

  • a
  • a
  • a

Gli è bastata un'ora. Dribbling nello stretto, accelerazioni, pressing e tiri in porta: Bojan Krkic si è presentato così a Budapest e il giorno dopo l'esordio è piombato al centro del complesso universo romanista. All'improvviso: la strada da «scarto del Barcellona» a «fenomeno» è stata breve nella città che non conosce le mezze misure. A Trigoria, invece, avevano capito da giorni che il ragazzino venuto da Barcellona ha tutte le carte in regola per rivelarsi un «crack» del mercato. Bojan si è presentato in punta di piedi, mettendo subito da parte un passato già glorioso nonostante la tenera età: umile, sorridente con tutti, bello da vedere con il pallone tra i piedi. L'ambientamento è stato più facile del previsto. Fuori dal campo l'altro spagnolo Josè Angel è la sua ombra: coppia fissa a cena, dormono nel pensionato del «Bernardini» in attesa di prendere casa all'Eur tra pochi giorni, e per adesso si dividono anche una macchina in due. Bojan è fidanzato con Cristina Carbonero (la sorella di Sara, fidanzata del portiere Casillas), un anno più grande di lui e pronta a stargli accanto anche in Italia. L'inserimento nello spoglioatoio è stato più facile grazie ai consigli di Pizarro. Ma Krkic e Josè Angel partonon avvantaggiati a Trigoria dove possono fare gruppo con Luis Enrique e lo staff spagnolo, mentre fuori dal centro sportivo sarà un po' più complicato visto che l'allenatore e De La Pena nei prossimi giorni si trasferiranno all'Olgiata, vicino alla scuola dei figli di «Lucho». L'avventura romanista non poteva iniziare meglio per il ventenne spagnolo di origini serbe (anche il papà era un calciatore) che ha scelto la Capitale per rilanciarsi dopo l'ultima annata difficile a Barcellona. L'unico a non essersi sorpreso del suo rapido inserimento è Luis Enrique, che lo ha voluto fortemente qui. Bojan è il suo prototipo di giocatore: giovane, tecnico, capace di ascoltare e migliorarsi. Nella testa del tecnico è uno dei punti fermi dell'attacco, dove può spaziare dal ruolo di centravanti alle due fasce. Partendo da sinistra può fare le cose migliori e contro il Vasas ha dato il primo assaggio. «Sono soddisfatto - ha raccontato dopo l'amichevole di Budapest - del mio debutto. È vero, non ho fatto gol ed è peccato per quella traversa che ho colpito nel primo tempo. Pazienza: il gol sono sempre importanti, ma la cosa che conta di più è la crescita della squadra. E la Roma ha preso la strada giusta». Anche grazie a lui, che preferisce dividere i meriti con gli altri compagni. Soprattutto con uno: «Se mi sono inserito in fretta c'è un motivo: giocare insieme a Totti è facile». Il capitano apprezza, sapendo che il complimento arriva da uno abituato ai vari Messi, Villa e Iniesta. Dopo anni di apprezzatissime comparse in prima squadra, ora vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista con la maglia che indosserà per almeno due anni: nel 2013 il Barcellona avrà l'obbligo di riscattarlo per 13 milioni - uno in più dei 12 stanziati dalla Roma - ma il club giallorosso può annullare a sua volta il potere di riacquisto dei catalani alzando a 40 milioni totali l'investimento. Una valutazione che Bojan può raggiungere soltanto a suon di gol. Tanti gol.. «Cercherò innanzitutto - promette - di farmi apprezzare dei tifosi. Se resterò qui dopo il prestito? Adesso sono contento, poi non si sa mai cosa può succedere». Se il buon giorno si vede dal mattino...

Dai blog