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La Roma di Bojan

Bojan Krkic in campo

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È già la Roma di Bojan Krkic. Altro passo, altra abitudine ai ritmi e i movimenti che Luis Enrique vuole dalla sua squadra: il nuovo acquisto, all'esordio, è il protagonista dell'amichevole giocata e vinta 1-0 a Budapest contro il modesto (ma già impegnato nel campionato ungherese) Vasas, che ieri ha festeggiato il centenario. A Bojan bastano pochi attimi per impressionare. Pronti, via, scatta a pressare il portiere, come fanno Messi & Co. al Barcellona. Le cose più belle, però, gli riescono con la palla al piede. Si presenta con un numero nello stretto e replica con un'altra iniziativa personale e tiro secco respinto dalla traversa. Il portiere ungherese Ilizi gli nega il gol a inizio ripresa. Insomma lo spagnolo supera a pieni voti l'esame lungo un'ora e quando arriverà anche Lamela ci sarà da divertirsi. Nel primo tempo Luis Enrique gioca con la migliore formazione possibile. Totti, ancora in rodaggio, guida l'attacco mentre Borriello parte a destra senza impressionare troppo. Stavolta i Primavera partono in panchina ma è proprio Viviani, il preferito dell'allenatore spagnolo per sua stessa ammissione, a sbloccare la partita a venti minuti dalla fine con un gran destro da fuori area: per il centrocampista 19enne è proprio la settimana perfetta. I giovani sono l'anima della nuova Roma. Vecchi e nuovi. Dietro Bojan, sulla fascia sinistra, c'è l'inseparabile - anche fuori dal campo - Josè Angel che mostra qualche progresso e pure difetti da correggere. Greco, che non è più giovanissimo, è la sorpresa della serata: migliore del primo tempo insieme a Bojan, che Luis Enrique lo preferisca a Pizarro non fa quasi più notizia. Si merita i complimenti del tecnico anche Okaka. Escluso dal ritiro («un errore mio» ha ammesso Sabatini) e rispolverato ieri insieme a Simplicio, fa molto bene nella mezzora giocata. L'altro esordiente della serata, Gabriel Heinze, si affida all'esperienza ed è già un leader in campo. Tranquillo nelle chiusure e sempre pronto a dettare i movimenti ai compagni. Il 4-3-3 di Luis Enrique è lo stesso visto nelle prime amichevoli. De Rossi è il fulcro del gioco e si «schiaccia» sui due centrali difensivi mentre i terzini salgono sulla linea dei centrocampisti. È una Roma che tiene sempre la palla, passaggi elementari, manovra lenta, a tratti noiosa, ma non si può volere tutto e subito. Con il primo abbozzo di formazione titolare i progressi si sono visti rispetto ai tre «schiaffi» rimediati in 45' dal Psg. La strada, per dirla con Luis Enrique, è ancora «lunga e tortuosa». Venerdì prossimo a Valencia le prove generali per l'esordio del 18 in Europa League. Più che dall'urna di Nyon (dopodomani i sorteggi del playoff), il tecnico aspetta notizie dal mercato. «Ma quando dice di non essere Harry Potter - spiega il ds Sabatini - si riferisce al bisogno di tempo che, un tecnico perfezionista come lui, ha per trasferire alla squadra il suo credo calcistico. Non è un grido d'allarme - sottolinea Sabatini - tra di noi c'è perfetta sintonia e sappiamo bene cosa va fatto». Almeno quattro acquisti.

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