«È vero, De Rossi resta»
L'assembleadi ieri in origine doveva essere l'occasione per eleggere DiBenedetto presidente. Se ne riparlerà dopo il closing, fissato al 18 agosto, intanto Fenucci ha confermato il riavvicinamento con De Rossi. «Abbiamo presentato un'offerta - spiega l'ad - e credo che ci sia l'interesse da entrambe le parti di proseguire il rapporto. Si tratta solo di trovare gli equilibri giusti con un contratto flessibile. Sono convinto che alla fine riusciremo a venirne a capo, speriamo prima dell'inizio della stagione». I premi sono la chiave di volta per accontentare De Rossi e fargli dimenticare per sempre i milioni del City: gli inglesi ne offrono 9, la Roma lavora su cifre vicine alla metà. Ma ora il giocatore si è convinto a restare. L'assemblea di ieri è servita a ratificare le nomine in cda dei primi 5 membri della nuova era (Fiorentino, Fenucci, Baldissoni, Mingrone e Venturini) e del ruolo di presidente «ad interim» di Roberto Cappelli, già presente in consiglio. Come da tradizione, non sono mancati gli interventi «coloriti» di qualche azionista. C'è chi si lamenta dello stadio, chi dei tempi biblici della chiusura con gli americani, qualcun altro chiede la testa di vecchi dirigenti. Tra le risposte di Cappelli viene fuori un dettaglio inedito: «Fenucci - rivela il presidente - ha potere di firma fino a 7 milioni per i calciatori e 1 milione per le operazioni extra mercato. Oltre questa cifra decide il comitato esecutivo. Il closing? Mancano solo formalità, mentre l'Opa ci sarà nell'ultima settimana di settembre». Oggi verranno conclusi e firmati i contratti, domani Fiorentino incasserà l'ok dal cda di Unicredit e il giorno dopo DiBenedetto ripartirà per gli States. Appuntamento al 18 per il passaggio delle quote. Con i soldi in mano. Ale. Aus.