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1) Come mai Vettel andava così piano, nelle fasi inziali? Perché gli assetti da asciutto della Red Bull sono sempre estremi e la pioggia era inattesa.

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Quandoil tedesco apriva il gas la macchina scodinzolava con tale violenza da costringerlo a essere iperprudente finché non è stato possibile passare alle slick. 2) Quanti pit stop sono stati fatti, ieri? 88, primato mondiale nella storia della F1. Un caos mai visto e intollerabile in uno sport che dovrebbe rappresentare il massimo della tecnologia automobilistica. Dov'è la tecnologia in un treno di gomme che non dura più di 50-60 chilometri? 3) Il Mondiale è davvero finito? Alla conclusione della stagione mancano otto gran premi, e il vantaggio di Sebastian Vettel sui suoi veri inseguitori (fra i quali non va ovviamente annoverato il suo compagno di squadra Webber, secondo con 85 punti di distacco) è di 88 lunghezze su Hamilton e 89 su Alonso. Sino ad oggi il peggior piazzamento di Vettel è stato un quarto posto. Anche se non riuscisse più a fare meglio di così, arrivando sempre quarto, accumulerebbe altri 96 punti. E siccome 96 + 88 fa 184, in pratica potrebbe essere scavalcato soltanto da un pilota che andasse sul podio in tutte le rimanenti corse vincendone almeno 6-7 (bottino massimo ancora possibile: 200 punti). È teoricamente meno improbabile che la McLaren riesca miracolosamente a ribaltare la situazione nel campionato Costruttori, staccata com'è di «soli» 103 punti: in media ne dovrebbe riprendere - con due macchine - 13 a gran premio (mentre la Ferrari, staccata della bellezza di 168 punti, ne dovrebbe riprendere 21: davvero troppia). Gia. Bac.

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