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Formula 1: a Budapest la Red Bull davanti a tutti Vettel in pole, Hamilton c'è, Alonso dietro Massa

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Nonsarà facile, perché le due McLaren sono vicinissime, ma se riuscisse a vincere, il campione del mondo assesterebbe la mazzata definitiva alle già esigue speranze di rimonta dei suoi inseguitori, che nelle residue otto gare dovrebbero recuperargli una novantina di punti. Vettel compie il suo capolavoro - naturalmente momentaneo - finalizzando la pronta reazione della Red Bull alla crisetta che l'aveva tenuta lontana dalla vittoria nelle due corse precedenti. I meccanici avevano infatti dovuto lavorare fino alle cinque del mattino per montare sulla sua RB7 i nuovi pezzi sviluppati e costruiti nella factory inglese del team e giunti al circuito soltanto venerdì sera, qualche ora dopo una sessione di prove libere che aveva fatto suonare a distesa gli allarmi di casa Red Bull. Uno sforzo che è valso non solo a conservare alla squadra anglo-austriaca l'imbattibilità stagionale nelle qualifiche (11 pole su 11, 9 a opera di Vettel e 2 a opera di Webber) ma anche a mettere il campione del mondo in condizione di provare a battersi ad armi pari, oggi, con Lewis Hamilton e la sua McLaren, che restano comunque favoriti per la vittoria di tappa. La McLaren è infatti macchina molto a suo agio su piste lente e insulse come l'Hungaroring, piste prive di sfide tecniche significative e più adatte ai go kart che alle monoposto di F1. Oltre che da Hamilton, Vettel dovrà così guardarsi anche da Button, ieri staccato di appena 5 centesimi di secondo dal compagno di squadra e in generale più abile di lui nel gestire le gomme sull'arco dei 300 chilometri di un gran premio. La Ferrari dovrà probabilmente, dal canto suo, aspettare la fine delle vacanze estive per tornare a vincere un Gran Premio. Sebbene buona parte della delusione per l'esito delle qualifiche di ieri vada addebitata a Fernando Alonso - quinto e battuto per la prima volta persino dal compagno di squadra Massa!... - per capire che molto difficilmente una F 150 Italia avrebbe potuto primeggiare nel Gran Premio d'Ungheria sarebbe bastato analizzare con un minimo di competenza gli esiti delle corse precedenti, dove le Ferrari sono regolarmente state competitive al massimo livello sui tratti di pista con rettifili e/o curve veloci, dimostrando però di essere ancora afflitte da una bolsaggine di fondo sulle curve lente di cui è infarcito il tracciato di Budapest. Sarà soltanto col ritorno su piste velocissime - a Spa, a fine agosto, e due settimane dopo, a Monza - che le rosse avranno il potenziale per cogliere quei successi che le consentiranno di considerare questo 2011 un'annata tutto sommato positiva, visto com'era cominciata.

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