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Italia credici

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Troppianni e tanta rabbia che oggi spingeranno il Settebello contro la terribile Serbia e verso un sogno che sembrava impossibile. Una specie di appuntamento con la storia a cui la nazionale di Sandro Campagna si fa trovare pronta. Finita la cavalcata delle ragazze, che si sono dovute arrendere alla Russia e a una medaglia di legno (l'oro se lo è aggiudicato la Grecia contro le padrone di casa), l'ultima speranza per una medaglia azzurra è affidata proprio ai gladiatori dell'acqua. Male che va l'argento è in tasca, ma nessuno ha intenzione di accontentarsi. Il cittì ha passato la vigilia a studiare nel dettaglio i serbi, perché non vuole un remake della World League a Firenze: «Lì dell'argento mi sono accontentato, stavolta non sarebbe lo stesso». Della stessa opinione anche Alex Giorgetti: «Quando c'è da tirare fuori gli attributi io ci sono. Vogliamo vincere e sono contento che il ct mi sta appoggiando. Loro sono forti, ma noi siamo ambiziosi». Ai muscoli, insomma, sopperiscono con la testa e con la fede. E a sognare è anche Luca Dotto che, nella giornata del doppio oro di Lochte nei 200 dorso e nella staffetta 4X200 stile, si accaparra la terza finale nel suo primo mondiale, passando nei 50 stile con il quarto tempo di 21"97, il migliore italiano senza i costumoni. Davanti Bruno Fratus, Cesar Cielo, e Nathan Adrian, ma lui, dice, può ancora dire la sua. Per il resto, dopo il boom Pellegrini-Scozzoli, da segnalare c'è solo super Fede che oggi chiuderà la staffetta 4x100 mista e la qualificazione olimpica degli azzurri della 4X200 stile.

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