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Non si vede la mano del tecnico

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Vabbè,è calcio d'agosto, le gambe erano imballate e le idee annebbiate però la Lazio di Reja non convince per tanti motivi. Intanto il modulo, il famigerato «rombo» che è sembrato subito indigesto e questo per certi versi potrebbe non essere un male. Perchè insistere su uno schema che a detta dello stesso nocchiero biancoceleste prevede la presenza di mezz'ali di qualità che la Lazio non ha nel suo organico? La risposta sembra scontata e ieri è suonato il primo campanello d'allarme per una squadra che è stata costruita per disporsi in campo col 4-2-3-1. Poi il gioco, l'illustre sconosciuto ieri a Fiuggi. Non che ci dovessero essere segnali straordinari però almeno qualche azione, qualche taglio, qualche schema offensivo degno di questo nome, sarebbe stato doveroso vederlo. Se l'anno scorso c'era il dubbio sulla bravura degli attaccanti (Floccari non è un bomber, Zarate non ha mai segnato tantissimo in carriera), ora si comincia a dubitare sull'organizzazione offensiva di una squadra che non rifornisce nemmeno due bocche da fuoco come Cissè e Klose. Pur cambiando l'ordine dei giocatori, il risultato non cambia: la Lazio gioca male e non convince nessuno. Il rischio che Reja si incarti c'è quando invece sarebbe sufficiente andare sul sicuro e provare a non inventarsi una squadra impossibile. Francamente sentire il tecnico al termine della gara dire che «Brocchi è l'unico che si allargava, Mauri ed Hernanes si accentravano troppo: c'è qualche problema nella manovra collettiva», fa paura. Se Brocchi per Reja è il perno del centrocampo laziale a 35 anni e mezzo c'è poco da stare allegri senza nulla togliere al bravo mediano milanese. Lotito in tribuna non si sarà divertito dopo i sostanziosi investimenti estivi e l'acquisto di due attaccanti che farebbero le fortune di molte squadre. Possibile che non si riesca a valorizzarli con un gioco adeguato? È assolutamente presto per dare giudizi definitivi ma il presidente dovrebbe parlare subito col tecnico per capire se tutto stia andando per il meglio. Il buongiorno si vede dal mattino e le nuvolone apparse a Fiuggi sul finire della partita sono sembrate un sinistro presagio.

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