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Dilemma Zarate

Maurito Zarate della Lazio

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Si presenta sul campo di Fiuggi portando i palloni e subito i tifosi presenti scattano in piedi: «MauroZarate, MauroZarate», parte il suo coro. Già, la gente lo ama come il primo giorno del suo arrivo alla Lazio. Una stagione da fenomeno, una da brocco, una in chiaroscuro (l'ultima) ma i tifosi biancocelesti sono sempre innamorati di questo giovane argentino che ha fermato la sua crescita per colpa di atteggiamenti censurabili. Si era presentato in ritiro ad Auronzo di Cadore con cinque chili di sovrappeso giustificati dal matrimonio celebrato all'inizio di luglio con la modella Natalie Weber. Un altro comportamento che non era piaciuto a Reja ma, dal primo giorno di preparazione, ha corso e sudato come e più degli altri riconquistando punti all'interno del gruppo. I tifosi lo adorano, i compagni un po' meno, Reja quasi per niente anche se in passato Maurito ha fatto di tutto per non meritarsi la stima del suo tecnico tra ritardi ad allenamenti e visite mediche oltre che fughe ingiustificate alla feste di fine stagione. Tant'è, per i tifosi è sempre «MauroZarate», l'uomo su cui puntare per il futuro perché a 24 anni si può pure commettere qualche errore e la maggioranza di quelli che avrebbero scommesso dei soldi sulla sua esplosione dopo la prima stagione, non vorrebbero mai ammettere di essere stati colti da delirio collettivo pensando di vedere un «altro Messi». Al momento non ci sono offerte sui venti milioni, la cifra concordata col suo manager Bozzo per cederlo. Dal giro in Europa, tranne un timido interessamento di di Atletico Madrid (quando sarà ufficiale la cessione di Aguero al City) e Villarreal (in caso di partenza di Giuseppe Rossi) non è emerso nulla per la gioia dei tifosi, un po' meno di Reja che sarà obbligato a ritagliare uno spazio anche al talento di Haedo dietro alla coppia Klose-Cissè. Il Napoli di De Laurentiis (se va via Lavezzi) e la Juventus potrebbero tornare alla carica ad agosto inoltrato ma l'intenzione di Lotito è chiara: venderlo soltanto all'estero. Se andrà via, la maggioranza dei tifosi non la prenderà bene, se poi dovesse esplodere nel nostro campionato sotto gli occhi dei zaratiani convinti si romperebbe l'idilio ritrovato dopo tanto tempo in questo scorcio di ritiro. Meglio non rischiare, meglio Maurito lontano dagli occhi lontano dal cuore in caso di doloroso divorzio. Meglio ancora sperare che, senza la pressione di essere lui l'unico campione lì davanti, possa tornare a volare. Con Cissè e Klose non sarà chiamato a risolvere sempre lui i problemi di Reja. E libero da tutto, fresco sposo potrebbe aver messo la testa finalmente al servizio del suo talento cristallino.

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