Calcio, deferite Atalanta e Chievo
Dopo le intercettazioni, i nomi mormorati e gridati, le pagine di parole raccolte dai protagonisti, è arrivato il momento dei deferimenti da parte della procura federale. Una gragnuola che si è abbattuta sul calcio italiano, investendo 18 club, di cui 5 di serie A e B. Tra questi Atalanta e Chievo che ora rischiano di ritrovarsi in B. Gli orobici sono freschi di promozione, dopo un campionato da protagonisti. Il Procuratore Federale Stefano Palazzi, sulla base degli atti di indagine posti in essere dalla Procura della Repubblica di Cremona e poi dell'attivita' istruttoria in sede disciplinare nell'ambito del "calcio scommesse", ha deferito Atalanta e Chievo Verona per la massima serie; Ascoli, Hellas Verona e Sassuolo per la serie cadetta. Undici i club di Lega Pro finiti nell'elenco di Palazzi: Alessandria, Cremonese, Benevento, Ravenna, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia e Reggiana. Due della Lega Dilettanti, Cus Chieti e Pino Di Matteo. Oltre ai diciotto club - deferiti per responsabilità diretta, per responsabilità oggettiva o per responsabilita' presunta a seconda dei casi - sono stati deferiti 26 tesserati per differenti violazioni: Erodiani, Paoloni, Parlato, Bellavista, Buffone, Bressan, Gervasoni, Micolucci, Signori, Sommese, Tuccella, Furlan, Bettarini, Fabbri, Gibellini, Santoni, Manfredini, Tisci, Doni, Deoma, Zaccanti, Veltroni, Rossi, Ciriello, Quadrini e Saverino.I club ora rischiano pesanti penalizzazioni, come ha spiegato l'avvocato Mattia Grassani a calciomercato.it "L'accusa formulata è quella di illecito sportivo, quindi la sanzione minima in questi casi per la società sono punti dei di penalizzazione - ha detto Grassani - Qualora all'esito del dibattimento la Commissione disciplinare dovesse accertare l'esistenza di comportamenti illeciti, una volta fissato il quantum sanzionatorio, dovrà decidere se applicarlo per la stagione 2010/11 o per quella 2011/12". Dopo i deferimenti emessi dal procuratore federale Stefano Palazzi e' soprattutto l'Atalanta e i suoi giocatori Doni e Manfredini a rischiare grosso. "Se fossero giudicati colpevoli, Doni e Manfredini avrebbero praticamente chiuso la carriera visto che la sanzione minima è di 3 anni". Si tratta solo di una richiesta di rinvio a giudizio, ragion per cui siamo sereni. Inoltre non c'è alcun nostro dirigente implicato: la società potrebbe essere, così, vittima di tali comportamenti, ammesso che gli stessi siano poi dimostrati coi fatti. E' il commento del responsabile dell'area tecnica dell'Atalanta, Pierpaolo Marino sul deferimento del club bergamasco per responsabilità oggettiva nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse. "Del resto - ha aggiunto - il presidente Antonio Percassi ci sta trasmettendo un'assoluta tranquillità. Ci avvarremo, poi, del supporto degli avvocati per difenderci in maniera adeguata".