Un onore giocare con Totti
«Hoscelto il 14 perchè lo hanno indossato dei grandi come Johan Cruijff e Thierry Henry». Bojan Krkic, però, non ha paura. Anzi, aveva più paura a restare a guardare gli altri a Barcellona. Con la Roma e con Luis Enrique, invece, vuole ritornare a stupire tutti con gli effetti speciali che gli hanno permesso di frantumare ogni record della cantera e vedersi appioppare una clausola rescissoria da 100 milioni. «Arrivo da un grandissimo club - ha esordito l'ultimo arrivato a Riscone - ma sono felicissimo di essere in un altro grande club come la Roma. Non voglio fare polemiche con Guardiola, dico solo che ora voglio pensare a giocare e che Luis Enrique è stato determinante per la mia venuta». La scommessa, in questo caso, è stata reciproca: Bojan ha scommesso sulla Roma per tornare grande, la Roma su Bojan per fare altrettanto. «Voglio essere felice giocando a calcio. Ora questo possibilità me la dà la Roma e darò tutto per la Roma. Del futuro, adesso, non si può parlare. In tre anni può cambiare tutto». Del passato e del presente, invece, sì: «Nella fase iniziale delle mia carriera ho bruciato molte tappe, l'anno scorso ho un po' frenato. Essere ora al fianco di Totti, De Rossi e Vucinic è un onore. Voglio assolutamente fare bene qui per aiutare la Roma a vincere e ad arrivare il più in alto possibile. La squadra c'è, è molto competitiva e il mix tra giovani e veterani mi sembra azzeccato. Il nostro, insomma, è un progetto molto stimolante». Bojan, a proposito del ruolo, non ha preferenze: «Mi trovo bene in ogni posizione del tridente. Nel Barça ho giocato, senza problemi, sia da attaccante centrale che esterno». Chiusura, come quasi tutta la chiacchierata di presentazione, sospesa tra Barcellona e Roma: «Mi ha fatto piacere che Xavi e Puyol mi siano venuti a salutare. Anche loro sono felici per me che sia venuto alla Roma. L'ultimo mese è stato lungo, la trattativa non finiva mai. Adesso, per fortuna, sono qui e non vedo l'ora di vivere il derby. Forza Roma!».