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Il parafulmine

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Tragente che va e gente che viene, c'è sempre qualcuno che prova a fare il furbetto e altri che invece hanno bisogno di avere dei punti di riferimento concreti. Così a Riscone è piombato il ds giallorosso Walter Sabatini che si è preso un weekend di pausa dei suoi tram tram di mercato in giro per l'Europa. Pausa in senso lato visto che dopo aver spedito Menez al Psg, ieri di fatto ha messo palesemente sul mercato Vucinic, parlato di tutto e di più e fatto praticamente da parafulmine a tutto quello che sta arrivando addosso alla Roma. Ma andiamo con ordine, perché Sabatini a Riscone di cose ne ha dette tante: a partire dal caso Totti-Baldini sul quale s'è mosso da fuoriclasse vero (non c'è stato l'atteso colloquio «riparatore»). «Non farò da mediatore, sanno da soli come risolvere quello che credo sia un problema minimale. Parlato con Totti? Non serve, questione di sguardi». Il secondo round è in chiave societaria e sulla chiusura della trattativa che non arriva. In questi giorni è girato di tutto, ma lui fa spallucce pur ammettendo di percepire «una certa litigiosità». «Colgo una conflittualità, una litigiosità ma per me non è cambiato niente. Non ho sentore di colpi di scena, non me li aspetto. La trattativa è chiusa, ci sono alcuni dettagli da sistemare. Dimettermi in caso di rottura? Non ci penso proprio, non succederà niente di tutto questo. Sono certo che le cose si aggiusteranno e l'operazione andrà in porto. Il mio istinto, che difficilmente mi ha tradito». Questione di istinto quindi, ma anche di opportunità, come quella che ha «costretto» la Roma a vendere Menez per fare cassetta e potersi muovere sul mercato e chiudere l'operazione Stekelenburg. «Con Menez abbiamo rastrellato un po' di soldi, è stata una scelta dolorosa. Stekelenburg? Resta un obiettivo della Roma e penso che entro mercoledì, ci sarà un nuovo portiere». E Kameni? «Con l'Espanyol avevo stabilito delle condizioni che poi hanno cercato di rivedere, mi sono inquietato e ci siamo fermati». Poi tocca a Vucinic: ma la prende larga. «Dobbiamo acquistare un altro difensore centrale, un centrocampista e poi, qualora dovesse uscire Vucinic, prenderemo un altro attaccante. Potrebbe essere un'operazione dolorosa, la sua partenza è una possibilità concreta. Penso che Mirko preferisca l'estero rispetto all'Italia: ha già rifiutato un'offerta importante senza neanche volerne discutere». Ma c'è nell'aria un'operazione con la Juve che potrebbe portare in giallorosso Marchisio: ripete cose già dette. «Lo dico contro gli interessi miei e della Roma: Marchisio è l'unico giocatore che prenderei in considerazione». Tasto Pastore. «Javier è un calciatore speciale, ma non potrà venire alla Roma. Io sono un incosciente e credo che Lamela (tesserato da comunitario) rappresenterà in fretta quello che Pastore è stato per il Palermo». La chiosa è su De Rossi: blindato. «Non è oggetto di trattative, non è mai stato messo sul mercato. C'è una negoziazione in corso per il suo rinnovo che stiamo portando avanti a oltranza con lui e il suo entourage».

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