«Roma seguimi e ci divertiremo»
MatteoDe Santis Il primo giorno in una nuova scuola non si scorda mai. Si cercano le somiglianze e le differenze con il passato, si scrutano i volti degli altri ed è buon costume fare un discorsetto di presentazione a tutta la classe per spiegare i perché del trasloco, illustrate i cambiamenti e dichiarare un preciso punto d'arrivo. Il Fulvio Bernardini di Trigoria non è la Ciutat esportiva Joan Gamper di Sant Joan Despí, la Roma è tutta un'altra cosa rispetto al Barça B ma il Luis Enrique allenatore è sempre lo stesso. Cappellino sociale in testa, occhiali da sole, taccuino in mano, attenzione spasmodica ai particolari e lingua veloce. Il buongiorno Roma di Luis Enrique e di tutto il suo staff è arrivato, in un italiano con qualche erroruccio ma assolutamente comprensibile, con un discorsetto programmatico di una decina di minuti nello spogliatoio. Una sorta di manifesto del cosiddetto «calcio associativo» tanto caro al Barcellona. «Seguitemi, ci divertiremo e soprattutto vi divertirete voi a giocare a pallone», il succo del primo Luis Enrique-pensiero. Poi, per la prima volta stagionale, tutti in campo sotto un sole assassino, con la spiacevole compagnia di un caldo sahariano. Tutti i 23 (finora) convocati per Riscone, tranne Cicinho (in permesso e atteso oggi) ma con l'integrazione del portiere della Primavera Pigliacelli, e tutto il folto staff del tecnico asturiano. Dalla colonia venuta con lui dalla Spagna, l'assistente e «consigliori» De La Peña, l'allenatore in seconda Gonzales, il preparatore atletico Cabanellas e il mental coach Llorente, ai tre «superstiti» Andreazzoli, Franceschi e Nanni, passando per il ritorno a casa, graditissimo e avallato con la deroga dalla Federazione inglese, di Franco Tancredi e l'arrivo di Chinnici, un altro addetto al recupero infortunati. Corsa, stretching, possesso palla, primo (di una lunga serie) differenziato per Pizarro col ginocchio acciaccato, primi esercizi tattici e prima partitella a campo ridotto: Luis Enrique osserva, prende nota, fa parlare De La Peña e poi riunisce la squadra in mezzo al campo. Tutto in 74 minuti, tanto quanto è durato il primo allenamento. «Lucho» prende confidenza con le facce di chi sarà a Riscone e chi resterà a Trigoria - o almeno ci prova - e, mentre la squadra a tavola assaggia i primi frutti della dieta asturiana (pasta al pomodoro e petto di pollo), fila dritto al Gemelli con lo staff per le visite d'idoneità. Alle 18 il secondo allenamento: torello, parte fisica, possesso palla, tattica, partitella, Pizarro nel gruppo e Brighi e Juan (problema al tendine rotuleo) a parte. Giocatori tutti a casa (sarà così anche stasera), oggi è un altro giorno. Quello della presentazione e dell'incontro con mister DiBenedetto. Anche il secondo giorno non si scorda mai.