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Il pentolone giallorosso che ribolle

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Febbrilipreparativi in vista del D-Day. A Trigoria si respira un clima da «Extreme Makeover Home Edition», tutti al lavoro a testa bassa per far sì che il primo giorno ufficiale della nuova Roma sia davvero perfetto. Mentre rimbombano i colpi del martello, con qualcuno che sogna un nuovo arredamento «minimalista», tra i corridoi del Fulvio Bernardini è bagarre vera. Stanze cambiano volto, rettangoli bianchi alle pareti ricordano quadri andati, poltrone traslocano e vengono ri-tarate per nuove altezze. Vecchi marpioni se la ridono dopo lo scampato pericolo e illustri yes-man cercano di passare inosservati evitando incontri spiacevoli. Ma le stanze del potere stavolta non verranno misurate in metri quadri. Sabatini per esempio ha preteso una camera con vista: ma sul campo d'allenamento ovviamente. Poca attenzione alla forma, più alla sostanza. Un low profile che verrà osservato anche da Baldini: pensate, dicono che l'ufficio del mega direttore galattico non avrà l'acquario con i dipendenti dentro, né la mitica poltrona di pelle umana...! Magari un'uscita di emergenza dalla quale fuggire dai vecchi amici «ritrovati» sì: lista lunghissima. Ma oltre alle stanze ci sono le persone: tutte o quasi al lavoro nel grande pentolone giallorosso. La sensazione è che, passato il buonismo di facciata dei primi giorni, sia ripartito quel clima dal sapore antico, del tutti contro tutti. Troppi galli a cantar non si fa mai giorno raccontano adagi contadini, e in effetti sembra che tutti vogliano metter bocca su tutto creando, spesso, imbarazzo o intralcio a chi lavora per davvero. Una situazione per certi versi inevitabile in questo momento molto delicato di transizione, nel quale ancora troppe cose devono essere sistemate e riviste. Ognuno vorrebbe mettere un suo uomo al posto giusto, per poter poi tornare all'incasso o semplicemente aver voce in capitolo. Un esempio? La scaletta delle conferenze stampa attese nelle prossime ore: ma chi decide!? Niente di grave s'intende, perchè l'inizio della stagione ormai alle porte porterà via malumori e angoli vivi, così come l'arrivo di Baldini tra qualche tempo spianerà ogni residuo di calcare. Insomma tutto ampiamente previsto per una grande azienda che si rimette in moto. La cosa più imbarazzante sono i resti del passato: proprio coloro che avevano contribuito in maniera decisiva alla devastazione, ora stanno lì che piangono: «Guarda in che situazione ci hanno lasciato! Un disastro... non c'è più nulla!» dice l'ex scudiera accorgendosi sol ora che i cavalli son fuggiti. Ma come... la gestione della stalla non era stata affidata a lei!?

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