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«Con Cissè la Lazio vola»

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Inpiù, ha una struttura fisica incredibile». È soddisfatto, il tecnico friulano. La Lazio che aveva immaginato al tramonto della scorsa stagione ha ormai preso forma. In particolare, la società gli ha messo a disposizione un reparto avanzato mai così ricco: «Certo - sorride lui - avere in attacco gente come Cissé e Klose è tanta roba». Poi mostra di aver già studiato come utilizzare il francese: «Nel Liverpool faceva la seconda punta a tutti gli effetti, spaziava sulle fasce e poi puntava dritto alla porta. Ultimamente, invece, ha giocato come punto di riferimento centrale dell'attacco. Può fare entrambe le cose. Per me è uno in grado di svariare e di non dare mai punti di riferimento alle difese avversarie». Lo schema sembra fatto: Hernanes traquartista, Klose a fare a sportellate con i difensori, Cissé libero di far male in tutte le zone dell'attacco. Una soluzione affascinante che però rischia di vedere sempre più ristretti, nell'undici titolare, gli spazi di Zarate. Reja cita l'argentino solo una volta, quando elenca tutte le risorse del suo attacco, «con gente come Maurito, Floccari e Rocchi c'è da scegliere». Poi, però, aggiunge: «Siamo in tanti, bisognerà trovare collocamento ad altri ragazzi in altre compagini». Se il concetto non fosse chiaro, Reja lo ribadisce: «C'è pareccchia abbondanza. A centrocampo, ma soprattutto in difesa e in attacco. Ci sono calciatori di qualità che meritano di andare a giocare». È uno dei problemi da affrontare più in fretta, lo stesso preparatore Febbrari appare preoccupato per un affollamento che non gli permette, al momento, di diversificare il lavoro come vorrebbe. Il bicchiere mezzo pieno, però, è una Lazio quanto mai competitiva: «Abbiamo aggiunto qualità, esperienza e soprattutto personalità - spiega Reja - che erano le cose che ci erano mancate l'anno scorso, se si può parlare di carenze in una stagione comunque straordinaria». Con una squadra così, niente è precluso: «Ripetere il campionato dell'anno scorso sarebbe già una grande soddisfazione, perché vorrebbe dire aver consolidato la Lazio ai vertici. In più, stavolta abbiamo anche l'Europa League, per questo abbiamo puntato su calciatori di esperienza internazionale». Primo obiettivo ripetersi, dunque. Anche se, potendo scegliere, qualcosa da non replicare ci sarebbe: «I derby sono il mio rammarico - ammette il tecnico, finito sulla graticola per le quattro sconfitte con la Roma - l'unico neo della passata stagione che vorrei riparare quest'anno».

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