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Ledesma: «La Lazio scelta di vita»

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Nelgiorno in cui arriva Djibril Cissé, ad Auronzo parla il calciatore che, più di tutti, sembra l'antitesi del francese. Cristian Ledesma è fatto così. Ama i toni bassi, lascia il palcoscenico agli altri. I tifosi, che lo hanno eletto «laziale vero» con uno striscione, lo amano per questo: nessun altro incarna così bene i valori biancocelesti. «Ho fatto una scelta di vita, questa sarà sempre la mia maglia». Non ha dubbi, neanche di fronte alle sirene del Chelsea. In fondo, Ledesma e la Lazio sono rimasti insieme anche nei momenti bui, non si vede perché dovrebbero separarsi adesso. «Qualcosa rispetto all'anno scorso è cambiato, inutile negarlo - racconta - ora sono più tranquillo, affronto il ritiro con serenità. Tra le condizioni che avevo messo per restare c'era la crescita della squadra. Lotito me lo aveva promesso e lo sta realizzando». Guai, però, a parlare di obiettivi: «Sapremo il nostro valore solo dopo venti giornate. Poche chiacchiere e tanti fatti. Le condizioni per migliorarci ci sono, adesso sta a noi». Non è mai banale, il centrocampista. La concorrenza? «Non siamo ragazzini, tutti sappiamo cosa significa stare in una grande squadra, il bene della società viene prima». La nazionale? «Ovvio che voglio tornarci. Non mi basta certo esserci andato una volta per collezionare la maglietta». Sulla stagione passata ha le idee chiare: «Non dobbiamo ripetere il calo tra gennaio e febbraio, bisogna essere più continui nelle prestazioni». E non ha dimenticato la ferita dei cinque derby persi: «Fa male, certo, anche se non è facile capire cosa prova un tifoso. Noi, purtroppo o per fortuna, dobbiamo subito pensare alla partita successiva. Speriamo di restituire presto un po' di quella gioia che manca da troppo tempo». Magari con l'aiuto dei nuovi compagni. Compreso quel Cissé così eccentrico: «Pizzetti biondi per accoglierlo? Non scherziamo - sorride, una volta tanto, Cristian - spetta a lui portare un po' di allegria nello spogliatoio»...

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