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Cissé diventa un giallo

Cissè

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Cissé arriva oggi. Anzi, forse no. È un piccolo giallo quello che si sta sviluppando intorno all'attaccante francese. Ieri risultava prenotato a suo nome un volo Alitalia che sarebbe dovuto sbarcare a Fiumicino oggi intorno all'ora di pranzo. Poi, nella tarda serata è sorta l'incertezza. Un semplice rinvio? No, stavolta ci sarebbe qualcosa di più serio dietro. Niente che rischi di far saltare l'affare, ma comunque un raffreddamento tra Lazio e Panathinaikos. Gli accordi con il club greco e il giocatore sono stati già raggiunti da tempo: contratto quadriennale al francese, 2.1 milioni di euro a stagione; circa 6 milioni il costo del cartellino, pagabile in tre rate annuali. Da definire ancora quelli che solitamente vengono chiamati piccoli dettagli. E che in questo caso consistono nelle garanzie bancarie da fornire per concludere l'affare. Lotito e i dirigenti greci, infatti, sarebbero in contrasto sulle banche da utilizzare per la transizione. Il presidente biancoceleste spingerebbe per quelle italiane, dall'altra parte si preferirebbero quelle elleniche. Una divergenza che, a questo punto, potrebbe essere appianata con un semplice faccia a faccia tra le due parti. Anche in questo caso, però, non ci si sarebbe ancora accordati sulla sede: Roma o Atene. Infine, sul tavolo ci sarebbero anche dei premi di rendimento che Cissé deve avere dal Panathinaikos e che i greci vorrebbero accollare alla Lazio. Piccole cose, per carità, che potrebbero essere già risolte nella mattinata di oggi, e in tal caso l'arrivo del giocatore non subirebbe nessun altro rinvio. Il calciatore, intanto, è sempre più sulle spine. Non vede l'ora di arrivare in Italia per aggregarsi al gruppo di Reja e l'attesa lo sta snervando. Uno stato d'animo testimoniato dalle parole di uno dei suoi agenti, Vincenzo Morabito, su Facebook: «Mancanza totale di flessibilità, stupida ostinazione, orgoglio, tutti atteggiamenti e comportamenti che impediscono a Djibril esasperato di abbracciare i suoi nuovi meravigliosi tifosi». Al massimo domani però, il «giallo» sarà risolto, perché Cissé ha strappato una promessa ai biancocelesti: entro mercoledì dovrà essere un giocatore della Lazio, altrimenti sarà libero di accordarsi con altre squadre, col Bolton sempre alla finestra. Quando arriverà alla Lazio, metterà Reja in seria difficoltà. Perché non avendo effettuato ancora movimenti in uscita, l'attacco della Lazio è decisamente sovraffollato. Sei centravanti «puri» (oltre al francese, Klose, Rocchi, Kozak, Floccari e Zarate) e la mezza punta Sculli. Né all'orizzonte si vedono facili vie d'uscita. Il più indiziato alla partenza rimane sempre Floccari. Ma la cessione è ancora in alto mare. Il Parma è sempre interessato, ma non alle cifre richieste da Lotito. Il Cesena non è opzione gradita al giocatore. Il Napoli si è fatto avanti solo per un semplice sondaggio. In più, il calabrese è tra i più in forma del ritiro - ieri il terzo gol in partitella in due giorni - e, a sentire il suo agente Claudio Vigorelli, «si è messo a disposizione della società ma la sua speranza è quella di rimanere a Roma». L'impegno messo negli allenamenti ad Auronzo sta lì a dimostrarlo. In questa situazione di impasse si fa largo sempre più la possibilità di una partenza di Kozak. Il ceco è l'attaccante della Lazio che in questo momento ha più mercato. Perché diverse società, specie quelle di mediobassa classifica, accetterebbero la formula voluta dai biancocelesti, il prestito secco. Lo stesso Libor, peraltro, ha spiegato più volte la sua volontà di confrontarsi con Reja per capire quale sarà il suo ruolo nella prossima Lazio: vuole giocare, anche a costo di andare

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