Giada Oricchio Sorpresa! La Ferrari rinasce nella tana del lupo Red Bull, risorge sul tracciato più tecnico del mondiale, Silverstone.
Unanno fa, proprio qui, Alonso chiuse 14°, ma annunciò che credeva nella rimonta e i fatti gli hanno dato ragione. Oggi è arrivata la prima vittoria dell'anno (assente da dieci gare, GP di Corea) e sembra annunciare una seconda vita, un campionato nel campionato anche se è irrealistico ipotizzare che Vettel non bissi il titolo. La Ferrari però vola, merito del pacchetto di novità al retrotreno, non delle regole a intermittenza della Fia sugli scarichi soffiati. La prova ci sarebbe: nei curvoni da tanto carico aerodinamico e ad acceleratore aperto, la F150° Italia teneva il passo, il progresso è netto, è lei la vera antagonista del team anglo austriaco. La simbiosi tra Alonso e la Ferrari si è materializzata in pista, a suon di giri veloci, e a fine gara, quando lo spagnolo ha indicato il Cavallino rampante sul suo volante. 216 vittorie per Maranello che il Presidente Luca Cordero di Montezemolo evidenzia: «Finalmente! Sentir suonare l'inno d'Italia dove vincemmo la prima corsa mi ha commosso in modo particolare. Questa è la Ferrari, una squadra che combatte e non si arrende mai, ai vertici da 60 anni. Ringrazio tutti». Il campione di Oviedo è risalito al terzo posto in classifica, 112 punti (109 Button e Hamilton, lontanissimo il leader 204) e suona la carica: «Ogni corsa sarà come una finale, proviamo a vincerle tutte, questa per noi è una spinta enorme. Saremo aggressivi perché Seb arriva sempre sul podio». Sornione rivela: «Sapevo che la monoposto aveva il passo per puntare al successo. E' difficile dire se il pit stop di Vettel mi abbia favorito, ho visto che ha avuto un problema, mi sono trovato davanti e ho spinto. La corsa è stata complessa, siamo partiti con le intermedie per via del circuito in parte bagnato, con quelle d'asciutto ero più lento all'inizio, ma sono rimasto calmo e ho aspettato il momento giusto». Sorpasso e controsorpasso con Hamilton li legge così: «Con le gomme d'asciutto era più veloce di me, ma sapevo che potevo rifarmi, l'ho ripreso grazie al kers e al drs e ho iniziato ad attaccare le Red Bull». L'asturiano sale a 27 successi, eguaglia Jackie Stewart e fa sognare, Massa con il quinto posto conferma di essere un pilota normale: «Grande duello con Lewis non sono riuscito a passarlo in extremis perché aveva la traiettoria interna. Dopo la prima sosta ho danneggiato il fondo della monoposto. Adesso siamo competitivi e spingeremo di qui alla fine». Una festa che il capo della Ges Stefano Domenicali vive con cautela: «Siamo tornati primi ed è quello che il Presidente, i fan e i ragazzi si meritano. Ma è una sola vittoria, dobbiamo proseguire su questa strada». È ufficiale: Alonso ha bevuto la Red Bull, i tifosi non aspettavano altro.