Vince Evans ma Contador c'è
Einvece, anziché l'atteso Gilbert, a un chilometro e mezzo dall'arrivo (trascuriamo senza rimpianti tutto quanto è avvenuto nei primi 171) è stato nientemeno che Alberto Contador a dar fuoco alle polveri. L'attacco con cui il madrileno ha annunciato la riscossa dopo i problemi dei primi giorni, ha chiamato all'opera tutti i più forti (perlomeno, quelli che sono stati in grado di operare): Gilbert è stato il primo a rispondere, poi intorno ai due campioni si è coagulato un gruppetto di 10 uomini, che sono poi andati a giocarsi il successo di giornata. Appurato che Gilbert non aveva la gamba di sabato, quando vinse a Mont des Alouettes, Contador, ancora lui, ha pure lanciato lo sprint, ai 350 metri. Il più bravo a reagire è stato Cadel Evans, che ha superato l'avversario e ha poi resistito al rabbioso (ma disordinato) ritorno di Alberto. Risultato, l'australiano ha vinto al fotofinish, mentre lo spagnolo, autoingannandosi, accennava un gesto di esultanza. Nel gruppetto dei 10, oltre a Vinokourov (terzo), Fränk Schleck, Sánchez, Van den Broeck e Klöden, uno splendido Thor Hushovd, che ha salvato la maglia gialla conservando 1" sullo stesso Evans. Gli italiani Basso e Cunego si sono staccati, ma hanno perso pochissimi secondi, come del resto altri big come Andy Schleck e Gesink. Nulla di male, considerando che il traguardo favoriva gli scattisti rispetto ai «diesel». Oggi (Carhaix-Cap Fréhel) tappa mossa ma che sarà comunque puntata dai velocisti: chissà se Petacchi ci regalerà uno sprint dei suoi.