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L'Argentina,a secco dal 1993, spera e crede che questa possa finalmente essere la volta buona per ritornare sul tetto del Sud America. I motivi per pensarlo sono tutti davanti: sei attaccanti del calibro di Messi, Higuaìn, Tevez, Aguero, Lavezzi e Milito più due con il gusto di offendere come Pastore e Di Maria. Tanta roba, forse anche troppa. E proprio da un'abbondanza così esagerata potrebbero arrivare seri grattacapi per il ct Sergio Batista. Il 4-3-3 (finora con Messi «finta» punta centrale, Lavezzi e Di Maria esterni e ogni tanto Pastore tra i tre di centrocampo) di partenza garantisce spazio a molti, ma non a tutti. Altri ingredienti da aggiungere: il ritorno dei sempiterni Cambiasso e Zanetti e un centrocampo (tra cui spiccano Mascherano, Banega e Gago) che dovrà sudare sette camicie per reggere il peso delll'attacco e fare da scudo a una difesa che, Burdisso a parte, si preannuncia ballerina. Carrizo, Romero e Andujar, infine, compongono il rischioso terno al lotto da cui pescare il portiere.

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