Interessi debiti e sicurezza
Mentrela svolta sulla «legge-stadio» sembra davvero vicina, a Roma botte da orbi Lotito-Petrucci sul fronte Olimpico con Alemanno che prova a far da mediatore prima d'esser tirato dentro il rissone. Ma andiamo con ordine. La tanto attesa legge sugli stadi, che potrebbe aprire le porte alla «proprietà» dei club (come succede in Inghilterra già da una vita tanto per fare un esempio), dovrebbe «passare» entro l'estate. Almeno è quanto prospetta il ministro dell'Interno Maroni che si è ritrovato tra le mani la patata bollente, dopo aver avuto a che fare con l'altra questione (spinosissima anche quella) della violenza negli stadi. Così, per chiudere in simpatia la questione e con inaspettato dono di sintesi, Maroni ha predetto che proprio gli stadi di proprietà potranno aiutare il calcio a debellare definitivamente la piaga dei violenti nel mondo del calcio. Vedremo! Detto della legge e delle lezioni di demagogia che lasciano in genere il tempo che trovano, c'è ben altro che bolle in pentola. Soprattutto sul fronte romano, dove Lotito (Lazio) e Petrucci (Coni) continuano a darsele di santa ragione. Il tema della discordia è noto: il debito che il presidente della società biancoceleste non vuole saldare per l'utilizzo dell'Olimpico e per il quale ha minacciato più volte di portare a giocare la Lazio altrove (ovviamente fuori Roma). Ora, senza entrare nel merito della diatriba sulla quale ognuno tiene il punto (la Lazio non vuol pagare perché si dice «vessata», il Coni pretende i danari perché «c'è un contratto firmato che va rispettato»), fa un certo effetto l'interesse delle istituzioni sulla questione generale. Sul discorso stadio, dopo la discesa in piazza di Maroni, ieri è tornato infatti anche Alemanno (alzando per altro un gran polverone) che ha intuito quando importante sia far costruire uno stadio alle due società della Capitale. Ne va del futuro della Lazio, ma anche della Roma, perché DiBenedetto è stato molto chiaro nel suo primo passaggio nella Capitale. Per il progetto-Roma targata Usa la possibilità di fare lo stadio di proprietà sarà una delle priorità assolute. Cosa che prospetta per Petrucci altre giornate difficili, perché una delle prime cose che lo zio Tom vuole ridiscutere, in attesa di poter costruire un «suo» stadio, è proprio il contratto dell'Olimpico. E se il Prefetto ha indetto per oggi un incontro per cercare di riavvicinare le due parti (al quale Petrucci non si presenterà) «per motivi di ordine pubblico», una ragione ci sarà... Insomma il problema dello stadio è tutt'altro che risolto e l'attenzione delle istituzioni può portare a una soluzione rapida: sperando non si tratti solo dell'ennesimo spot elettorale.