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Happening avvertimenti e audizioni

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Allapasserella quotidiana hanno partecipato più o meno tutti: il «passato» e il nuovo che avanza. Ma soprattutto a Villa Stuart c'era una Prima Repubblica che forse non ha ancora capito d'esser stata rottamata. Scene di ordinaria burocrazia con prime donne, protagonisti doc (pochi) e i soliti paggetti scodinzolanti. Strette di mano, inchini e chi più ne ha più ne metta, mescolanza che non cambia il prodotto finale e mette in mostra quanti non hanno meglio da fare: insomma quelli non stanno lavorando per il futuro. Scena da vecchio impero, sapientemente mixate dai padroni di casa che hanno fatto dell'happening virtù, riaprendo i portoni ufficiali alla Roma dopo il saldo del debito regresso (spalmato da Unicredit su due anni). Così, mentre i nuovi fanno capolino (prima uscita ufficiale del nuovo medico giallorosso Gemignani) e sulla testa di Baldini & Co. arrivano avvertimenti pesanti, lì giù nel parterre continuano le «audizioni». Nella marea politica spunta anche l'insolita coppia Moggi-De Santis con l'ex dg bianconero, di fresco radiato, che non risparmia la bordata al «grande accusatore» tornato in auge sulla piazza romana. Basta? Macchè, e nel marasma generale parte un colpo anche al sindaco che annuncia un «discorsetto» per DeBenedetto. Qualcuno faccia uno spelling al primo cittadino... si chiama DiBenedetto (e non «De» come ripete da mesi) e probabilmente sarà lui a voler fare un «discorsetto» alle istituzioni della città: senza stadio di proprietà questa Roma (ma vale anche per la Lazio) il progetto del nuovo calcio della Capitale faticherà a decollare.

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