«Basta falsi moralizzatori»
DanielePalizzotto «Dobbiamo intraprendere una battaglia di responsabilizzazione etica del sistema-calcio, ma non abbiamo bisogno di falsi moralizzatori». Il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete commenta così gli ultimi risvolti dell'inchiesta sul calcioscommesse e la tolleranza zero annunciata dall'Uefa di Platini, pronta a sanzionare in modo severo chiunque non denunci un tentativo di corruzione. «Tante, troppe persone stanno buttando fango sul mondo del calcio italiano – ha dichiarato Abete, intervenuto al congresso organizzato dall'Us Acli a Bologna – ma ora bisogna piantarla. Con la tessera del tifoso abbiamo ottenuto risultati importanti nella lotta alla violenza, ora intraprenderemo una nuova battaglia di moralizzazione: potremmo cominciare portando la Nazionale ad allenarsi su un campo confiscato alla ‘ndrangheta in Calabria». Nel momento in cui alcuni indagati sono usciti allo scoperto per ribellarsi alle accuse ricevute (l'avvocato di Paoloni ha annunciato una conferenza stampa, mentre domani parlerà Signori), Abete si è augurato che «tutti riescano a dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati. Ma lasciamo lavorare i magistrati. L'inchiesta di Cremona sarà lunga, ma sono ottimista sul regolare inizio dei campionati: la giustizia sportiva deve valutare ciò che è emerso finora. Occorre fare presto e bene». Anche Gianni Petrucci ha commentato la «linea dura» annunciata dall'Uefa. «Tolleranza zero? Io dubito dei moralisti – ha osservato il presidente del Coni – perché poi qualche macchia viene sempre fuori. La Federcalcio fa ciò che le regole permettono, ma certo non può conoscere né controllare le attività della malavita organizzata. Infangare tutto e tutti è sbagliato: per dare giudizi è meglio aspettare». «Chi ha sbagliato deve pagare» ha dichiarato il commissario tecnico Cesare Prandelli, vincitore della prima edizione del «Premio Enzo Bearzot».