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Calcioscommesse: Signori libero, Paoloni ancora in carcere

Beppe Signori

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Giornata piena per la vicenda calcioscommesse, da Cremona fino a Bruxelles. Gli investigatori della Squadra Mobile di Cremona si sono riuniti stamattina in procura con il procuratore Roberto Di Martino per fare il punto sulla situazione delle indagini sulle partite truccate. Nel frattempo, il gip di Cremona Guido Salvini ha deliberato sulle istanze di revoca dei domiciliari di alcuni indagati. LIBERO BEPPE GOL  Dopo 13 giorni, il gip ha deciso oggi la fine degli arresti domiciliari per Signori: nel provvedimento si sottolinea che dagli interrogatori sono stati raccolti elementi di conferma di quasi tutti gli episodi di frode sportiva raccolti nell'ordinanza di custodia cautelare. Secondo il giudice, quindi, sono annullate le esigenze di arresto circa il pericolo di inquinamento della prova e della reiterazione del reato. Accolta dunque la richiesta del legale di Signori, Alfonso De Santis. Intanto però oggi Manlio Bruni, commercialista bolognese interrogato dai giudici, ha rivelato che Signori aveva un ruolo di 'garante' con gli scommettitori asiatici, dai quali l'ex calciatore temeva una 'lezione' per una scommessa sbagliata. SOMMESE, MICOLUCCI E TUCCELLA FUORI  Salvini ha accolto anche le richieste di rimissione in libertà presentate dai legali di Vincenzo Sommese, Vittorio Micolucci e Gianluca Tuccella. Per i giocatori, agli arresti domiciliari dal 1 giugno scorso nell'ambito dell'inchiesta calcioscommesse, il giudice ha previsto l'obbligo di firma due volta alla settimana. VICENDA PAOLONI  Per Marco Paoloni, portiere del Benevento tra i protagonisti dell'inchiesta, si dovrà invece attendere ancora. Non prima di domani o dopodomani la decisione del gip sull'istanza di scarcerazione avanzata dai suoi legali. La moglie, Michela Paoloni, ha rilasciato oggi un'intervista al settimanale Oggi: "Mio marito è malato di scommesse, ma non è la mente criminale dell'organizzazione". Lontani ormai "i tempi felici, ora la cosa peggiore è gestire nostra figlia di tre anni". DA "ERA ORA" A "NON SI E' IMPARATA LA LEZIONE"  Intervistato a Bruxelles dove si è recato per un incontro con il presidente della Commissione europea Barroso, il presidente dell'Uefa Michel Platini ha commentato lo scandalo scommesse: "Era ora che qualcuno si occupasse di queste cose. Noi lo avevamo gia' previsto qualche anno fa ed ora le autorita' nazionali e internazionali ne hanno preso coscienza: e' buono. Meglio tardi che mai". Pronta la risposta di Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio: non sembra che Platini "abbia inteso rivolgerci un rimprovero". "La volontà della Figc è che si faccia presto e bene" è quanto ha detto poi Abete in merito all'inchiesta in corso. Infine è intervenuto sulla vicenda anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni: "Mi pare che il mondo del calcio abbia dimostrato in questi anni di non avere imparato la lezione, di non essere in grado di generare gli anticorpi necessari: io voglio dare un aiuto, se è gradito bene, altrimenti lo do lo stesso". NON FINISCE QUI  Dagli ambienti investigativi di Cremona poi spuntano altre partite coinvolte. Secondo l'agenzia Agipronews, sono 36 le gare giocate nelle ultime due stagioni tra A, B, Lega Pro e Coppa Italia ad essere state segnalate dai Monopoli di Stato alla Procura della Federcalcio per flussi anomali di scommesse. Per la Serie A le gare sono Inter-Chievo n(4-3), Chievo-Catania (1-1), Udinese-Bari (3-3), Atalanta-Cagliari (3-1), Bologna-Catania (1-1) e Chievo-Sampdoria (0-0). il flusso anomalo di gioco non corrisponde necessariamente a un tentativo di illecito, ma rappresenta un campanello d'allarme. Starà ora ai magistrati indagare.

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