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Una rondine non sempre fa primavera

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Lepista di Montréal è quella ideale per esaltare le doti della F 150 Italia e per non valorizzare quelle della Red Bull, eppure a Vettel è bastato un solo giro – una stoccata secca e micidiale, di quelle che ai tempi belli tirava il grande Ayrton Senna – per infilzare Alonso e Massa come polli allo spiedo. Il fatto che per le rosse quella di ieri sia stata la miglior qualifica dell'anno non cancella la delusione per un risultato che poteva (anzi: doveva) essere ancora più positivo. Occasioni così non si ripresenteranno, a naso, prima di Monza, a settembre, e nel frattempo Vettel si sarà stralaureato campione del mondo, lasciando agli avversari soltanto le briciole. Il risultato di Massa, che pur non essendo un fenomeno ha chiuso con un tempo di appena 19 centesimi superiore a quello di Alonso, chiama pesantemente in causa il pilota spagnolo, che ancora una volta ha accusato il peso della responsabilità e nella fase decisiva delle qualifiche s'è fatto venire il braccino, come purtroppo gli succede spessissimo quando la macchina non gli precostituisce un alibi. Piste così - sulle quali l'aerodinamica conta poco rispetto a motore, freni e, soprattutto, capacità di guidare pulito a dispetto degli strappi imposti da un tracciato fatto solo di rettifili, chicane e tornantini - premiano il pilotaggio più di quelle tecniche, dove l'aerodinamica è fondamentale, ed ecco perché una volta di più appare davvero inspiegabile la decisione della Ferrari di mettere ciecamente il proprio futuro nelle mani di un ex campione come Alonso, confermato fino al 2016. Oh, intendiamoci. Non è detto che tutto il mal venga per nuocere. E non soltanto perché il sistema di partenza della Ferrari, molto più «furbo» di quello della Red Bull, potrebbe ribaltare l'esito delle qualifiche già nei primi metri dopo il semaforo verde. Montréal infatti non è mai stata molto generosa con chi parte in pole position (solo quattro successi negli ultimi 16 anni) e, a parte questo, una gara così lunga e veloce tra muretti e guard rail è aperta a qualsiasi sorpresa. Quella di oggi, in particolare, dovrebbe essere più incerta del solito se, come dicono le previsioni meteo, dovesse piovere circa un'ora prima del via, eventualità che potrebbe ribaltare il pronostico in favore della McLaren, unico team che abbia scientemente deciso di penalizzare il rendimento delle proprie macchine sull'asciutto di ieri adottando un assetto da bagnato da sfruttare oggi (come sapete, dopo le qualifiche le macchine vengono messe sotto chiave nel parco chiuso e non possono essere toccate se non per interventi marginali).

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