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Klose: Sarà una Lazio da vertice

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Miroslav Klose, nuovo attaccante della Lazio

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Il primo capitolo della storia romana di Miroslav Klose si è chiuso nel primo pomeriggio di ieri, intorno alle 14.30, quando il tedesco è salito sull'aereo che lo ha riportato in Germania. Dopo le visite mediche alla Paideia - con esito positivo - e il primo «bagno di folla» dei tifosi biancocelesti, il nuovo bomber di Reja ha salutato tutti e ha dato appuntamento per i primi di luglio, quando, con il raduno di Formello e la successiva partenza per il ritiro di Auronzo di Cadore, Klose comincerà ufficialmente la sua esperienza italiana. Con quella che sarà per tre anni la sua maglia. Presumibilmente l'ultima di una carriera straordinaria. Nelle poche ore trascorse nella Capitale, sempre accompagnato come un'ombra dalla moglie Sylwia alla quale è legatissimo, il tedesco ha potuto toccare con mano l'attesa che lo circondava fin da quando la trattativa, dalle prime indiscrezioni, è diventata una pista sempre più concreta. Un'attesa e un affetto che il tedesco ha voluto contraccambiare con le prime parole pronunciate da giocatore della Lazio, ai microfoni della radio ufficiale della società biancoceleste: «La Lazio è una squadra molto interessante, con giocatori sia giovani che d'esperienza - la sua prima analisi - Sono molto contento di questa nuova avventura, credo sarà una stagione interessante in cui potremmo lottare per i primi posti». Dalle sue parole trapela l'entusiasmo per un'avventura che per il tedesco significa molto, significa soprattutto giocarsi una maglia da titolare nella nazionale che, con i suoi gol, ha già portato in alto in passato. Vestire i colori della Germania ai prossimi Europei passa inevitabilmente per una grande stagione con la Lazio, e Miroslav lo sa bene: «Sono molto contento e cercherò di fare del mio meglio in questa piazza - conclude - che ha una grande squadra e ha giocatori molto forti». È stato un compleanno particolare, il suo, passato in una città di cui sembra essersi già innamorato. A 33 anni ha scelto di rimettersi in gioco, di accettare un ingaggio più basso (2 milioni netti più i premi) di quello che gli garantivano sia il Bayern Monaco che le innumerevoli altre squadre che lo hanno cercato in questo principio d'estate, fino al Galatasaray che, di milioni, nel piatto ne aveva messi 3. Lo ha fatto perché sente di poter essere ancora protagonista e non riserva. E perché la Lazio, così come accadde l'anno scorso con Hernanes, è stata la società più veloce, più abile a farlo sentire desiderato. Da oggi si parlerà soprattutto di chi potrà affiancarlo in avanti, se sarà Zarate come in molti immagino oppure l'altro ariete Kozak per un attacco «da sfondamento». O magari lo stesso Floccari, come ipotizzava ieri l'agente del calabrese. Per ora i tifosi laziali possono godersi l'arrivo all'ombra del Cupolone di un bomber come da anni, in quel di Formello, non se ne vedevano.

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