Pirlo chiama Rossi alla Juve
PaoloDani FIRENZE Alla Juve è appena arrivato ma Andrea Pirlo già dispensa consigli per gli acquisti. «Sarebbe bello se Giuseppe Rossi venisse alla Juve, è un grande giocatore - sentenzia l'ex milanista - lo ha dimostrato in questi anni e merita un grande club, glielo auguro, ovunque andrà ne farà la fortuna». L'auspicio è che ciò valga per la Juve vogliosa di tornare protagonista: «Per raggiungere i livelli del Milan servono campioni, continuità, stagioni giocate per puntare a vincere. Le premesse ci sono, faremo un grande anno». Non a caso ha lasciato dopo tanto tempo il Milan per questa nuova avventura bianconera: «Se hanno fatto una stupidaggine a lasciarmi andare? È stata una scelta mia e della società, non mi sono messo a contrattare - risponde l'ex campione del mondo - e non cerco rivincite, semplicemente dopo 10 anni in cui ho vinto tutto sentivo il bisogno di una nuova sfida, quella con la Juve mi affascina, il campo dirà se ho avuto ragione». In attesa di parlare con Conte, sono in molti a sostenere che la propensione di Allegri verso un centrocampo più muscolare abbia pesato sulla scelta di Pirlo: «Io quando sono stato bene ho sempre giocato, non ho mai avuto problemi nè coi Gattuso nè coi Marchisio o gli Aquilani, basta un po' di sacrificio - taglia corto chiudendo sul nascere rumors su passate e anche eventuali future incompatibilità tattiche - Nè ha pesato aver perso il ruolo di centrale, mi piace molto anche giocare a sinistra, l'importante è divertirsi». Sensazione provata durante Italia-Estonia: «Prandelli ha portato entusiasmo, serenità, voglia di giocare bene, trasmette fiducia e convinzione, siamo sulla strada buona». Un'Italia che presto, assicura, riabbraccerà De Rossi («L'ho sentito venerdì, era sereno e dispiaciuto di non poter raggiungerci per l'intervento all'orecchio, sicuramente sarà qui la prossima volta») e che ispirata al Barcellona ha schierato un attacco di piccoletti, Rossi con Cassano tentato di fare le valigie per avere più spazio: «Ha ragione il ct quando dice che d'ora in poi chiamerà solo chi gioca di più, chi viene in Nazionale deve avere tanta benzina. Io comunque a Cassano consiglio di restare al Milan, è appena arrivato in un grandissimo club». Calcisticamente la Spagna va di gran moda: possibile esportare in Italia quel modello? «Sì a patto però si cominci a lavorare dal settore giovanile come fa da anni il Barcellona». Intanto la nuova Roma punta su Luis Enrique: «Penso che abbia fatto bene alla guida del Barcellona B, nel nostro calcio c'è spazio per volti nuovi». E sempre per giocatori come Pirlo, risposta italiana a Xavi: «In effetti ci somigliamo per ruolo e caratteristiche e abbiamo pure più o meno la stessa età». Campioni intramontabili.