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Nadal e Federer come ai vecchi tempi

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Federer contro Nadal, come ai vecchi tempi. Il re contro il cannibale, i dominatori del tennis del terzo millennio, vincitori di 21 degli ultimi 24 majors, si ritroveranno oggi nella finale del Roland Garros (ore 15, diretta Eurosport), 25° atto di una sfida infinita. In palio c'è uno Slam, come già accaduto in sette occasioni (cinque trionfi per Rafa, due per Roger), ma mai più dall'Australian Open 2009. La certezza è Nadal, reduce da una stagione sul rosso fantastica per chiunque, ma quasi deludente per il miglior terraiolo della storia. Rafa sembra aver dimenticato le difficoltà patite a inizio torneo contro Isner e Andujar, e ritrovato buone sensazioni nei match contro Soderling e Murray. La sorpresa, strano a dirsi, è rappresentata da Federer. Mai così in forma quest'anno, mai così brillante – forse nemmeno nella trionfale edizione 2009 – sull'ostica terra rossa parigina. La prova di forza mostrata contro Djokovic, fermato dopo 43 successi consecutivi (41 nel 2011, uno in meno di McEnroe nell'avvio record del 1984) è stata impressionante. Storia e precedenti - 16-8 per lo spagnolo, 11-2 sulla terra - dicono Nadal, felice per la sconfitta di Djokovic (contro cui aveva perso quattro volte quest'anno) e motivato dalla possibilità di eguagliare il record parigino di Borg (sei trionfi) e difendere il numero uno. Federer, dal suo canto, vuole scrivere un'altra pagina di storia. D.P.

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