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Roma sbloccata

Thomas DiBenedetto nel Roma Club Testaccio (Foto Gmt)

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Il finale già scritto diventa realtà. Walter Sabatini può finalmente iniziare a muoversi da direttore sportivo della Roma, aspettando l'arrivo di Franco Baldini che controllerà tutto dalla poltrona di direttore generale. Gli altri dovranno adeguarsi: Giampaolo Montali, che non vuole accettare incarichi di secondo piano, è pronto all'addio, mentre Daniele Pradè e Bruno Conti sono destinati a restare con ruoli diversi dagli attuali, rispettando il contratto che li lega al club fino al 2013. Se le posizioni dei «vecchi» si definiranno nei prossimi giorni, Sabatini ha ottenuto le risposte che voleva: a lui i pieni poteri operativi sull'area tecnica. Da oggi potrà iniziare a incontrare calciatori, procuratori e tecnici senza che nessuno possa intralciare il suo lavoro. Finora non ha potuto farlo nonostante l'investitura ufficializzata da DiBenedetto e ieri mattina gli uomini di Unicredit si sono convinti che è il caso di intervenire per sbloccare la situazione. Sabatini ha incontrato l'avvocato della banca Roberto Cappelli e il legale degli americani Mauro Baldissoni. Teatro del vertice lo studio Grimaldi a via Pinciana: il rappresentante di Unicredit ha preso atto delle difficoltà incontrate da Sabatini e del serio rischio che gli «incroci pericolosi» tra dirigenti potessero pregiudicare la programmazione del prossimo anno. Il mercato si fa adesso, anzi la Roma è già in ritardo e non si può attendere il passaggio di proprietà che si concluderà a fine giugno. L'accelerazione è finalmente arrivata. Pradè, attuale ds in carica e desinato al ruolo di capo degli osservatori, ha dato il suo ok formale all'avvento di Sabatini mentre un delusissimo Montali ha preso atto della scelta dei nuovi proprietari ed è pronto a trattare la rescissione del contratto che gli è stato rinnovato dalla banca. L'organigramma verrà completato da Claudio Fenucci con il ruolo di ad e Angelo Peruzzi come collante tra squadra e società. Tempestilli dovrebbe tornare a fare il team manager. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti Thomas DiBenedetto si è consultato con il chief operating officer di Unicredit Paolo Fiorentino e gli avvocati. È allo studio la soluzione legale per delegare i poteri di firma necessari a formalizzare le prossime mosse di Sabatini prima dell'avvento degli americani. Dal contratto del nuovo allenatore Luis Enrique ai primi acquisti. A ricevere le deleghe non sarà un avvocato perché lo vietano le regole dell'albo. Dovrebbe quindi essere cooptato nel cda della Roma un nuovo membro esterno, di comune gradimento della banca e degli americani: al vaglio c'è una rosa di nomi. «È tutto a posto - assicura Sabatini - i tifosi devono avere fiducia, porteremo avanti le giuste cose per tutti. La mia era una richiesta per snellire un po' le operazioni e fare le cose più velocemente perché dobbiamo lavorare. Prestissimo faremo una conferenza stampa». Anche dalla banca arrivano messaggi di fiducia. «I tifosi - spiega l'ad Federico Ghizzoni - non devono preoccuparsi di questi aspetti burocratici. Gli americani sono veramente convinti di questa operazione e daranno il meglio per portare la Roma ad essere competitiva». Sabatini è pronto a illustrare il suo programma a chi c'è e a chi arriverà. Rassicurerà Totti, tratterà il rinnovo con De Rossi e guarderà Vucinic negli occhi per capire cosa ha in testa per il suo futuro, chiuderà subito due-tre acquisti già bloccati: il primo è l'argentino Alvarez del Velez. L'agenda del ds è fittissima e sempre soggetta a cambiamenti. Non è detto che voli in Spagna da Luis Enrique: lo ha già incontrato la scorsa settimana e convinto ad accettare la proposta giallorossa. Nei prossimi giorni Sabatini parlerà comunque con Deschamps e Pioli per liberarli da ogni vincolo. La Roma la sua scelta l'ha già fatta e ora va soltanto formalizzata: Luis Enrique concluderà la sua esperienza al Barcellona B domenica prossima e a questo punto deve solo firmare il contratto. Da segnalare lo sbarco nella Capitale del presidente del Porto, arrivato ieri insieme alla moglie. Visita di piacere? Probabile. Il «suo» allenatore Villas Boas alla Roma ha già detto no.

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