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Coppa Italia all'Olimpico. Roma sta a guardare

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Non poteva esserci miglior cornice per celebrare i 150 anni dell'unità nazionale in ambito calcistico: tutto esaurito allo stadio Olimpico per l'atto finale della Coppa Italia, in cui si sfideranno Inter e Palermo. Per i nerazzurri è la tredicesima finale della storia. Dall'altra parte ci sarà il Palermo, finalista in due occasioni, ma mai vittorioso. Nel 1974 perse contro il Bologna ai rigori, nel 1979 fu battuto dalla Juve ai supplementari. Il presidente Zamparini cercherà di aggrapparsi a Delio Rossi, «abbracciato» dalla Dea Bendata nel 2009 quando era ancora sulla panchina della Lazio. Sesta finale negli ultimi sette anni per l'Inter, che ha primeggiato in tre occasioni lasciando alla Roma altri due trofei. Dal 2005 in avanti i nerazzurri hanno saltato l'atto conclusivo soltanto nel 2009 quando - come anticipato - la Lazio si impose sulla Sampdoria ai rigori. Lo stadio sarà perfettamente diviso a metà: sono attesi oltre 35mila palermitani che si sono mossi con ogni mezzo per raggiungere la capitale. I pochi che saranno costretti a guardare la partita da casa, potranno sfruttare i quattro maxi schermi che il comune di Palermo ha collocato nelle piazze principali. A Roma, l'altra metà dello stadio sarà nerazzurra. Tutto esaurito anche in Tribuna Autorità, col presidente del Senato Renato Schifani presente come massima autorità: quest'anno non ci sarà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il governo dello sport sarà rappresentato dal presidente del Coni Giovanni Petrucci, dal segretario generale Pagnozzi, e dal presidente della Federcalcio Abete. L'inno nazionale, eseguito dalla banda interforze, verrà cantato da Emma Marrone, ex talent di Amici. Ventitré i convocati del Palermo, il club nerazzurro ha deciso di portare tutti i suoi effettivi nel tentativo di conquistare il «mini-triplete», ovvero la terza coppa della stagione dopo la Supercoppa Italiana e il Mondiale per Club. Leonardo recupera in extremis Zanetti, e schiera Ranocchia al centro della difesa accanto a Lucio. Sneijder non è ancora al meglio, potrebbe partire dalla panchina lsciando spazio a Kharja. In avanti spazio a Eto'o e Pazzini. Al di là della Coppa Italia, alla squadra vincitrice verrà consegnato anche il trofeo per il 150 anni dell'Unità nazionale. Leonardo sogna il suo primo trofeo sulla panchina dell'Inter: «Non c'è voglia di riscatto, perchè qui non è una questione di rivincite personali - ha affermato l'allenatore brasiliano alla vigilia della finale - l'Inter ha vissuto grandi momenti negli ultimi anni, e non c'è spazio per la mia situazione personale. Ho solo tanta voglia di vincere». Dall'altra parte Delio Rossi spera nel miracolo: «L'Inter sulla carta è più forte - afferma l'allenatore del Palermo - finora sono i campioni d'Europa in carica, sono i campioni del mondo, e l'hanno scorso hanno fatto il triplete. Si affrontano due squadre della stessa categoria, ma non dello stesso livello: servirà cuore caldo e testa fredda. Loro hanno il vantaggio dell'esperienza, noi risponderemo con corsa, entusiasmo e abnegazione sperando che basti».

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