"Il segreto? Corriamo"
«Siamo molto felici perché abbiamo lavorato tanto per vincere questa Champions League. Abbiamo disputato una prestazione eccellente». Così il tecnico del Barcellona, Pep Guardiola, subito dopo il trionfo di Londra dove la sua squadra ha portato a casa la quarta Coppa dei Campioni della propria storia. Per il tecnico dei catalani è la seconda in tre anni. «La chiave della vittoria - spiega - è stata nel tempo che abbiamo avuto per preparare la finale. Ci ha dato tranquillità e oggi tutto il mondo ha visto che abbiamo vinto giocando molto bene». Guardiola spiega il segreto del successo: «I miei giocatori corrono tutti come matti. Questa è la prima cosa. Poi - continua - quando abbiamo un avversario che ci pressa passiamo la palla. Potrei costruire questo gioco altrove? Non credo. A meno che non mi prende un presidente che spende tanti milioni e compra il 99% dei giocatori di questo Barça... ». Ma è di Eric Abidal la storia più bella della serata di Wembley. Il difensore francese, 31 anni, solo lo scorso 17 marzo era stato operato di un tumore al fegato. A Wembley è rimasto in campo per tutta la partita, dopo essere stato schierato titolare da Guardiola, al posto del capitano Carles Puyol. Una scommessa vinta. Al momento della premiazione i compagni gli hanno riservato l'onore di indossare la fascia da capitano e sollevare per primo la grande coppa. Una favola davvero incredibile e bella da raccontare. Era il 15 marzo quando Abidal, tra lo stupore generale, aveva annunciato di essere ammalato di cancro. Venne operato due giorni dopo. La sua vicenda era riuscita persino ad avvicinare due tifoserie rivali come quella catalana e quella del Real Madrid. Dopo l'intervento «Abi» era tornato in campo il 3 maggio, in maniera quasi simbolica, negli ultimi secondi della semifinale di ritorno, proprio contro il Real Madrid.