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Enrico Tonali Sesta, ottava, sesta, ottava, l'altalena dei brutti piazzamenti dell'Italia in Coppa, dal 2008 a ieri, purtroppo continua.

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Ottaval'Italia (Loro Piana Utile/Roberto Arioldi, Loro Piana Quinta Roo/Lucia Vizzini, Snai Corradio Oh/Natale Chiaudani, Kapitol D'Argonne/Emilio Bicocchi) con 52 penalità, ultima la Danimarca 55. I cavalieri di Dublino mantengono il primo posto nella classifica della FEI Worl Cup, conquistato nella prima tappa in Francia (Roma era la seconda tappa) a metà maggio. «Un percorso impegnativo quello che abbiamo affrontato», ha spiegato il selezionatore azzurro Markus Fuchs, che da cavaliere del team svizzero in passato ha gareggiato e vinto nell'ovale di Villa Borghese «ma l'Italia non aveva i cavalli adatti a superarlo senza errori». Nella prima manche c'era stata l'impennata dell'aviere capo Bicocchi che aveva centrato un percorso netto (uno degli 8 senza errori del primo turno) che aveva esaltato il pubblico e il team italiano, facendo esclamare, al rientro, al toscano in divisa un «la Coppa delle Nazioni per noi italiani è unica e Kapitol è stato portentoso». Poi tutto è diventato complicato per gli azzurri, soprattutto nella seconda manche quando alle 12 penalità del primo percorso la romana Vizzini (matricola della Coppa) ne ha aggiunte altre 21. «Inutile girarci intorno, sono io che non ho montato bene, niente scuse la giornata è andata storta. L'emozione della Coppa a Roma. Ho sbagliato perché non sono ancora all'altezza di questi percorsi. D'altronde per esserlo dovrei farne di più ma ho una sola cavalla adatta a questo livello e non posso sfruttarla più di tanto. Mi è mancata l'esperienza». Tanto che - visto che ormai il risultato era compromesso - è stato risparmiata a Kapitol un'inutile seconda impresa. «Siamo dispiaciuti per questo risultato», ha concluso Fuchs, dal 2010 alla guida della compagine azzurra, «però sappiamo che almeno tre dei cavalli impegnati nella Coppa non avevano mai saltato un percorso così difficile. Poi, dopo gli errori della Vizzini, il recupero è diventato molto difficile. Se Bicocchi avesse fatto un altro netto avrebbe forse potuto cambiare la nostra classifica di una posizione ma la penuria di buoni cavalli che abbiamo in questo momento ci ha convinti a non fargli fare il secondo giro, sarebbe stato uno sforzo inutile».

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