Howe, 200 da incorniciare
Nellaserata dello sprint ha voluto essere anche lui protagonista. E così Andrew Howe ha abbandonato per un momento la pedana del lungo per ritornare ad un suo vecchio amore: quei 200 metri che gli regalarono il trono mondiale juniores a Grosseto 2004. Il numeroso ed appassionato pubblico del Golden Gala lo ha accolto come una vera stella e in queste situazioni dovrebbeviene fuori il meglio del suo racconto da vero campione. Buona la curva e poi un rettilineo a detti stretti per un 20”31 (con un metro di vento alle spalle) che non è niente male come esordio stagionale. «Che emozione correre all'Olimpico - le sue parole - mi aspettavo qualcosa in più ma questo tifo da stadio mi ha davvero sorpreso. Sono contento, la strada è quella giusta, in allenamento sto avendo buone sensazioni e posso guardare al futuro con serenità». L'azzurro ha battuto nettamente specialisti con primati inferiori al suo, compreso il campione olimpico di Atene Shwan Crawford, quarto in 20"82, preceduto dal giamaicano Anderson (secondo in 20"49) e dal trinidegno Sorrillo (20"68). L'aviere reatino ha ritrovato fisico e testa ritornando a frequentare con assiduità l'impianto del Guidobaldi dove è cresciuto ed ha coltivato il suo talento. In Sabina batte il suo cuore ed in Sabina sta ricaricando le sue pile con mamma Renée e l'aiuto tecnico di Roberto Bonomi. La sua disponibilità per le staffette in vista dei mondiali di Daegu deve a questo punto essere tenuta in debita considerazione in un progetto che deve necessariamente guardare al futuro della velocità azzurra. Purtroppo in Corea non sarà possibile conciliare 200 e lungo ma il mezzo giro di pista può rappresentare un obiettivo intrigante nella prossima rassegna continentale. L'esordio in pedana per Howe è fissato il prossimo 5 giugno a Firenze. «Ci tenevo a fare un po' meglio - le parole del suo compagno di allenamento, l'argento europeo nella staffetta 4x100 Roberto Donati che ha chiuso i 100 metri in 10”58 anche se con mezzo metro di vento in faccia - purtroppo ho avuto un brutto infortunio a marzo e fatico a ritrovare la condizione ottimale». Lo stesso Donati, assieme a Collio, Di Gregorio e Cerutti ha firmato un buon 38.89 nella staffetta 4x100 cedendo nel finale solo alla compagine del Canada che ha chiuso in 38.65. Infine ha fatto ciò che ha potuto Marta Milani, che ha chiuso ottava in 52"75. Alle sue spalle, nona, Libania Grenot, mai in gara e delusa dal cronometro (53""50). Gio. Esp.