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Alonso apre a Fry «È esperto»

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Terminatanel 2006 l'era Ross Brawn e Jean Todt, a Maranello puntarono su menti italiane per continuare a vincere. Dopo il titolo di Raikkonen però è calata la sera fino al buio pesto della F150°: una monoposto sbilanciata, priva di carico aerodinamico e ghiotta di gomme dure. Inevitabile silurare (il primo ma non l'ultimo) il progettista Aldo Costa che non è riuscito a correggerla. Al posto dell'ex Minardi, Pat Fry, direttore tecnico «in pectore» e sicuro papà della Ferrari 2012. «Serve subito un'auto più veloce, Fry ha esperienza» ha detto Alonso, da sempre sponsor dell' ex McLaren(a lui si deve l'assunzione). Probabilmente sarà aiutato da un nuovo agguerrito gruppo di ingegneri inglesi. Domenicali si è dato tre gare per capire il futuro prossimo e remoto. Trittico di esami da dare entro giugno perché poi c'è lo spartiacque Silverstone: un inferno per la Rossa. Da oggi Montecarlo che richiede grip e trazione, strategia giusta e affidabilità meccanica. Si utilizzeranno le soft e le supersoft, il vero punto interrogativo. Discorso simile per il Canada, altri 70 giri ovviamente più larghi e infine Valencia, pista cittadina più veloce di Monaco dove saranno impiegate mescole miste. Ma nei dintorni di Maranello è spuntato un curioso cartello: «Attenzione! Caduta teste».

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