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Ma ora serve uno scatto verso l'alto

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Ilquinto posto finale, la supremazia cittadina riconquistata dopo otto anni di sofferenze sono un'ottima base di partenza per la Lazio che però ora deve fare uno scatto verso l'alto. Ritrovarsi a lottare per i primi posti della classifica non deve essere un'eccezione, la fortunosa coincidenza di situazioni favorevoli, ma la certezza per il club più antico della Capitale. Ecco perché il prossimo campionato deve segnare il ritorno in pianta stabile della Lazio tra le prime società d'Italia. Poi gli obiettivi si possono centrare o sfiorare per colpa di un palo, di un'espulsione ingiusta o di un rigore negato ma i biancocelesti devono stare lì insieme con le big a sgomitare per conquistare uno dei prossimi tre posti per la Champions. L'Europa League deve diventare solo una ciambella di salvataggio, non un traguardo da festeggiare come accade a tutte le squadre più blasonate del nostro campionato. Servono idee e investimenti importanti per proseguire la strada intrapresa. C'è bisogno anche di ritrovare il feeling perduto con una fetta importante della tifoseria con iniziative volte a riportare gente allo stadio anche se pure i sostenitori biancocelesti dovranno «amare» di più il loro club senza farsi prendere da quel disfattismo cosmico che spesso li porta a non godersi nemmeno le vittorie. Insomma, siamo all'anno zero della gestione Lotito: dopo otto anni, il presidente biancoceleste deve rilanciare il suo progetto che finora ha portato buoni risultati. Il risanamento dei conti, un terzo posto, due qualificazioni in Europa League, una coppa Italia, una Supercoppa italiana sono un buon bottino, ma è il momento di provare a volare più in alto, là dove osano le aquile, pardon Olympia.

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