Un errore rinunciare al futuro

Sapete quale inquietante parallelismo mi è venuto spontaneo leggendo di questo spropositato, sproporzionato «prolungamento» di contratto in stile calcistico? Quello con la Roma e con Totti, e ovviamente non soltanto perché la Ferrari è giallorossa come la squadra romana (giallo è il colore di Modena e rosso quello delle macchine da corsa italiane). Così come la Roma ha fatto con Francesco Totti, la Ferrari sembra infatti essersi consegnata sine die a Fernando Alonso. Due grandi campioni un po' spompati, ancora capaci di fantastici alti ma anche esposti al rischio di catastrofici bassi, costosissimi e pure per questo, purtroppo, ingombranti e accentratori. Affidarsi a loro significa rinunciare in partenza a ingaggiare non dico qualcuno che fosse già più bravo (tanto i soldi non basterebbero) ma persino giovani che dimostrassero di avere la stoffa per diventarlo. I Totti e gli Alonso non tollerano alter ego, neppure potenziali. Come la Roma, d'altronde, da qualche anno anche la Ferrari viene bruciata sul traguardo finale da avversari più bravi e più furbi. Oppure incappa, come in questo dannato 2011, in stagioni da dimenticare. Contenti loro.