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Enrico Tonali «Sarà un biglietto da visita che darà slancio alla candidatura di Roma 2020».

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Icavalieri italiani (5 per la Coppa delle Nazioni, 24 in tutto su 70 partecipanti di 14 Nazioni) avranno infatti l'occasione per saggiare le forze («in un confronto duro coi migliori stranieri» ha sottolineato il d.t. della Federsportequestri, Bartalucci) in vista delle qualificazioni olimpiche per Londra 2012. Le prove più attese sono pertanto quelle della Coppa delle Nazioni (ultimo successo italiano nel 1985) di venerdì e del Premio Roma (dal 1992 sempre a un binomio stariniero) di domenica con il trofeo consegnato dal sindaco Alemanno. Per il pubblico (attesi oltre 50 mila spettatori nei quattro giorni, dal 26 al 29 maggio) la gara-clou sarà il Gran Premio di Potenza di sabato dalle 17'20 alle 18'50 con il record (m 2,32 nel 2002) da battere. «Anche quest'anno sarà in palio un nostro superpremio» ha confermato l'amministratore delegato Snai, Ughi «La spettacolarità è l'elemento determinante per attrarre nuovo pubblico, da questo nasce la scelta di sponsorizzare la Potenza, che è il meno tecnico, ma potrà catturare l'attenzione di più spettatori». Particolare attenzione sarà rivolta («grazie al patrocinio della Regione» ha chiarito il responsabile delle Comunicazioni del Lazio, Catarci) alle famiglie: potranno lasciare per 75 minuti i figli (da 0 a 10 anni) a personale specializzato che li accudirà e li farà divertire – compreso il «battesimo della sella» – mentre i genitori si godranno le gare. Il giro d'affari dell'evento - organizzato dalla Federazione Italiana Sport Equestri e Infront - è previsto in 3 milioni di euro. «Puntiamo ad un successo anche commerciale, e di ospitalità, perché avremo con noi chi lavora duro dietro le quinte: proprietari, allevatori, istruttori, dirigenti» ha affermato il presidente federale Paulgross.

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